E’ stata assassinata, o meglio giustiziata Ruqia Hassan, la giornalista siriana che spesso sui social ha sfidato i miliziani dell’Isis. Pare che l’abbiano uccisa già da qualche mese ma solo ieri hanno comunicato la notizia alla famiglia della giova. La ragazza era l’unica reporter indipendente donna che scriveva contro i jihadisti nella loro roccaforte siriana di Raqqa. In base alle testimonianze degli attivisti siriani, gli uomini dell’Isis si sarebbero anche impadroniti del profilo Facebook della reporter dopo la sua morte che hanno continuato ad aggiornare con l’obiettivo di scoprire altri attivisti ed oppositori in Siria. Ruqia aveva 30 anni, ed era stata studentessa presso la facoltà di filosofia dell’Università di Aleppo. Probabilmente è stata decapitata, preoccupazione che aveva espresso in alcuni suoi post\twtt e come lei stessa si aspettava potesse accadere dato il suo lavoro d’opposizione. La donna aveva spesso pubblicato sui suoi profili stralci di vita a Raqqa sotto il dominio di ISIS e alcune anche informazioni su attacchi aerei della coalizione condivise con lo pseudonimo di Nisan Ibrahim. L’ ISIS è accusato di aver commesso eclatanti violazioni dei diritti umani e di aver duramente represso il dissenso. Anche se oggi il gruppo estremista islamico ha perso notevolmente terreno, i jihadisti continuano a dominare vaste aree di territorio sia in Iraq e Siria. Stranamente alcune fonti interne all’Isis, non molto attendibili, avrebbero ancora smentito l’uccisione di Rquia.