Se Matteo Renzi spera di vincere grazie all’astensionismo, il centrodestra non può permettersi simili valutazioni e – gossip e individualismo a parte – servono generosità e maggiore gioco di squadra. A parlare è Giorgia Meloni che, in un’intervistata al quotidiano “Libero” a firma di Paolo Emilio Russo – sottolinea come il centrodestra compatto supera sia il Pd che il M5s. E, se la divisione porta alla sconfitta, per la leader di Fratelli d’Itali-An è necessario puntare “alla omogeneità della coalizione, a programmi di cambiamenti realizzabili e scegliere chi meglio possa interpretare la prima fila”.
Non mancano tuttavia le diversità di vedute, partendo dalla Capitale. Alfio Marchini non convince gli eredi di Alleanza Nazionale che stanno facendo dell’alternativa al renzismo un vero e proprio cavallo di battaglia. Nel toto-nomi, tuttavia, proprio quello di Giorgia Meloni sembra essere uno di quelli più accreditati. L’ex Ministro della Gioventù conosce bene Roma, il centro e i quartieri di periferia ed è ben vista anche dagli stessi cittadini romani. Ma, se a sostenere la sua candidatura c’è un pezzo grosso della destra sociale, l’ex Governatore del Lazio e Ministro della Sanità, Francesco Storace, ironia della sorte il no è posto niente meno che dall’altro rappresentante della destra sociale, Gianni Alemanno. I due, Alemanno e Meloni, si sono affrontati all’interno della fondazione An che ha visto la sconfitta dell’ex Sindaco di Roma. La Meloni, nel comentare la situazione, ci è andata giù pesante e ha dichiarato che “considero normale che Alemanno non si senta rappresentato da me, è reciproco. Comunque più che “fuoco amico”, le cose che ho letto sembrano petardi di capodanno… ma di quelli cinesi che poi non esplodono”.
L’altro fronte è quello di Milano. Si dice favorevole alla candidatura di Matteo Salvini ma, allo stesso tempo, ammette che “capisco che sia difficile per chi guida un partito nazionale, è lo stesso problema che mi pongo io rispetto all’ ipotesi di una candidatura a Roma”. Insomma, per dirla in poche battute, siamo ancora in alto mare. Ma la vera novità riguarda, invece, il congresso di quest’anno, che, avverte l’ex Ministro, sarà l’occasione per dare vita a “una Fratelli d’ Italia 2.0 un movimento grande che unirà l’esperienza della destra con altri percorsi politici ma anche professionisti, imprenditori, per fare una rivoluzione del buon senso”. Il prossimo appuntamento è quello del 20 febbraio. Fratelli d’Italia scenderà in piazza per chiedere cose concrete, come la restituzione dei soldi ai risparmiatori da parte delle banche, il calo delle tasse e la fine del “terrorismo fiscale che punisce i piccoli onesti e salva i grandi evasori”.