Non esiste conflitto d’interesse per il ministro Maria Elena Boschi in relazione alla vicenda del salvataggio di Banca Etruria. A dare questo responso è l’Antitrust, l’Autority demandata a decidere su questo genere di cose. Era stato Di Battista a invocarne quasi l’intervento.
L’autorità avrebbe esaminato: 1) la mancata presenza del ministro alle riunioni decisive sul salvataggio delle banche, 2) se gli atti (o le eventuali omissioni) del ministro abbiano avuto un “incidenza specifica e preferenziale” sul suo patrimonio (e su quello del coniuge o dei parenti fino al secondo grado) e 3) se vi sia stato un danno per l’interesse pubblico. L’Antitrust valutando le suddette situazioni ha stabilito che il comportamento della ministra non rientra nei casi previsti dalla legge.
La Boschi prese parte solo alla riunione del CDM del 10 Settembre durante la quale fu approvato lo schema preliminare del DL 180 che sarebbe stato poi inviato alle commissioni parlamentari. Il Ministro non partecipò alle riunioni del 6 e 13 novembre, quando il Governo approvò il decreto legge.