“No allo spezzatino del Corpo Forestale, no alla militarizzazione della Polizia Ambientale e agroalimentare, sì ad una vera riforma della sicurezza”
Con il presente comunicato la Consulta Sicurezza Calabria intende informare l’opinione pubblica che TUTTI gli operatori delle Forze di Polizia sono A DIFESA DELLE FUNZIONI DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO E CONTRO IL RISCHIO DI SOPPRESSIONE COME FORZA DI POLIZIA A TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO
“E’ inaccettabile per un Paese moderno cancellare e spezzettare il Corpo Forestale dello Stato, demansionando e militarizzando donne e uomini che ogni giorno contrastano i reati ambientali e le ecomafie, chiudendo presidi e avamposti di legalità sul territorio nazionale. Il Corpo Forestale dello Stato, con poco più di settemila uomini in uniforme in servizio su tutto il territorio nazionale, si occupa di:
- contrasto alle ecomafie e alle agromafie
- tutela del territorio rurale e montano e delle sue componenti
- inquinamento, traffico illecito e smaltimento illegale di rifiuti
- tutela del paesaggio e dei territori di particolare valore naturalistico
- tutela dell’acqua e dell’aria
- tutela della fauna e della flora
- prevenzione e repressione dei reati di maltrattamento degli animali
- prevenzione e repressione dei reati connessi agli incendi boschivi
- tutela della salute e sicurezza agroalimentare.
Il Corpo Forestale dello Stato è una forza di polizia unica che da sempre rappresenta la vera polizia ambientale del Paese. Le più grandi indagini verso i crimini ambientali finora svolte in Italia, le ha sempre condotte la Forestale. Anche la Magistratura non può più fare a meno della professionalità e della capacità investigativa degli uomini e delle donne del Corpo Forestale dello Stato. Con un colpo di spugna, oggi il Governo, vuole eliminare i veri tutori della legalità ambientale, spezzettandoli e indebolendone l’azione. E’ quanto si legge in una nota della Consulta Sicurezza, la maggiore organizzazione di rappresentanza del personale in divisa dei comparti sicurezza e soccorso pubblico, composta da Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale dello Stato). “Il Governo e la maggioranza ‐ dicono i segretari Regionali dei sindacati Michele Granatiero,Damiano Bellucci e Vincenzo Condò, ci allontanano dall’Europa dove le Polizie ambientali e agroalimentari sono corpi civili che godono di grande autonomia e prestigio, militarizzando il Corpo Forestale dello Stato assorbendolo nei carabinieri. Si tenta di spacciare tutto questo per ‘grande riforma’,ma per la Polizia ambientale e agroalimentare l’unico futuro accettabile è un accorpamento col Dipartimento della pubblica sicurezza attraverso l’istituzione di una autonoma Direzione centrale, lasciando ai Vigili del Fuoco i compiti di concorso nella lotta contro gli incendi boschivi. Altre vie sono impercorribili e antistoriche”. Come Consulta Sicurezza non rimarremo con le mani in mano, questo è sicuro e faremo tutto il possibile affinché questo non accada. Noi siamo dalla parte della natura, dell’ambiente e per la tutela della salute del pianeta e dei nostri figli. Al presidente del Consiglio, che più volte ha manifestato la nobile intenzione di procedere ad una riduzione delle forze dell’ordine, chiediamo di non essere forte coi deboli e debole coi forti spacciando per ‘riforma della sicurezza’ un semplice provvedimento di tagli e chiusure agli Uffici di Polizia. A Renzi chiediamo di contrastare con determinazione i poteri forti che si oppongono al taglio di poltrone e burocrazie, preferendo danneggiare i cittadini con soppressioni di presidi territoriali delle forze dell’ordine. L’annunciata riforma del Corpo forestale dello Stato, composto solo da circa 8.000 operatori, identifica la montagna che partorisce il topolino in un contesto di sette forze di polizia con quattrocentomila unità”. E c’è qualcuno che ancora ha il coraggio di parlare di maggiori risorse investite nel comparto sicurezza…..
SAP, Michele Granatiero
SAPPE, Damiano Bellucci
SAPAF, Vincenzo Condò