Smaltita l’ebrezza fiduciosa legata alla pantomima del volo Reggio-Milano che invece di decollare compare e scompare dalle piste dello scalo aeroportuale Tito Minniti, in clima prenatalizio i “soloni” di Palazzo San Giorgio hanno collezionato l’ennesima figuraccia registrata in merito prima al costo impraticabile del volo Alitalia ed in ultimo alla sua nuova soppressione . Il mutuo soccorso di un governo che viene dipinto amico anche mentre trama alle spalle è durato quanto un battito di ali, tornando a palesare l’incapacità di gestione della cosa comune e il pressoché nullo peso politico sul braccio della bilancia di questa amministrazione comunale. Reggio assiste disillusa al ritorno del sopruso reiterato nei propri confronti, allo scippo continuo di sedi e infrastrutture – da ultimo l’Agenzia per i Beni Confiscati alla Mafia -, mentre chi ricopre ruoli istituzionali per averne ricevuto mandato precipuo dagli elettori reggini innesca sterili polemiche e battibecchi invece di adoperarsi con ogni mezzo a difesa delle ragioni della Città. Se l’azione politica di certi amministratori rimane quella dei selfie e proclami su facebook, inaugurata in campagna elettorale e trasferita a Palazzo San Giorgio, non v’è dubbio alcuno che il risultato nella vita reale sia l’incapacità palese di affrontare le criticità territoriali e non si intravede, neppure all’orizzonte, alcuna visione strategica su cui gli amministratori si possano cimentare per una ripresa dal degrado socio economico a cui Reggio è stata condannata. Il caso del volo Alitalia, già penalizzante nei costi e limitato nelle disponibilità, che lascia le piste dello scalo reggino è sintomatico rispetto alle vicende che già hanno visto l’Aeroporto al centro di polemiche e problematiche gestionali, che nulla hanno a che vedere con la logica di una primaria struttura metropolitana rispetto alla quale sarebbe stato necessario delineare un percorso innovativo, in cui anche il management gestionale non fosse asservito ad utilità contingenti e di parte politica, ma riuscisse ad assumere un ruolo di guida strategica. Per questo aspetto sarebbe forse opportuno pensare ad nuovo modello societario, dove la stessa Politica fosse disposta a lasciare spazio a nuovi investitori e soci privati, stimolando interessi propulsivi e funzionali allo sviluppo ed al rilancio dello scalo, per rendere nuovamente Reggio attrattiva ed economicamente sostenibile; ma questo impegno andrebbe cimentato nella realtà e non nel mondo virtuale dei social e dei salotti radical chic di certa sinistra. Se tali sforzi non si avrà il coraggio e l’interesse ad attuare il destino appare ineluttabile e la Politica locale, completamente assente rispetto alle dinamiche nazionali, continuerà ad avvallare quelle logiche conservatrici ed autoreferenziali che stanno condannando Reggio e la Calabria ad una desertificazione economica e sociale. Sul volo Alitalia, a questo ultimo decollo, è salita una classe dirigente locale distratta ed incapace che nulla ha fatto e che, purtroppo, stà dimostrando come laddove opera provoca soltanto ulteriori danni alla nostra Città, già provata da un commissariamento assolutamente ingiusto e politicamente voluto da chi oggi pensa di costruire le proprie fortune politiche sulle spalle dei reggini.
Comitato Ricostruzione Centro Destra – Per Azione Nazionale