Il Governo è stato ” costretto” a salvare le quattro banche con un decreto che gli si è ritorto contro a livello mediatico e lo ha fatto crollare nella popolarità tra i cittadini. Se non lo avesse fatto però probabilmente le conseguenze sarebbero state molto peggiori per tutte le famiglie, le imprese e gli investitori che tenevano i loro risparmi in quegli istituti di credito. Se invece avesse concesso subito i fondi per risarcire azionisti e obbligazionisti, l’Europa lo avrebbe stoppato, in quanto procedura vietata dalle nuove regole. Insomma sabbie mobili dalle quali è difficile venir fuori, unica via un compromesso con il quale lo Stato risarcirà una parte dei possessori di titoli verso quelle banche. Un arbitro finanziario stabilirà chi ha subito la truffa da chi invece ha speculato, e salverà i risparmi di chi ha investito prima del 2014 . Il commissario inglese Hill, sta “spingendo” l’Italia a valutare singolarmente i casi degli obbligazionisti, cosa che permetterebbe di aggirare il divieto di aiuti di Stato e correrebbe in soccorso trovando una responsabilità nel riconoscimento della non idoneità di alcune operazioni di vendita dei prodotti bancari. In breve verrà creato un mini-tribunale (arbitro finanziario) in cui siederanno cinque persone scelte dai consumatori, le banche, la Consob. Questi soggetti stabiliranno chi ha diritto ai rimborsi e chi no in base ai comportamenti ed alle carte fornite dalle banche. Il governo italiano distribuirà quei cento milioni che aiuteranno alcuni ma non tutti, distinguendo tra speculatori e risparmiatori, tra chi era cosciente dell’alto rischio nell’ivestimento e chi ne era allo scuro.