Il Centrodestra può risorgere solo se si rimette in gioco “dal basso”, attraverso “primarie a tutti i livelli” e un tavolo programmatico che sappia “costruire un nuovo progetto Paese attraverso il confronto sistematico con le categorie produttive, le autonomie funzionali e le organizzazioni della società civile”. A chiederlo è Fausto Orsomarso, portavoce di Azione Nazionale nel suo intervento conclusivo della prima manifestazione pubblica del movimento che si è tenuta questa mattina al Teatro Quirino di Roma. Azione Nazionale darà il suo contributo “per colmare il vuoto di Destra che c’è nell’attuale offerta politica, e incontrerà una domanda potenziale che aspetta, a destra, un’alternativa al salvinismo”. Una Destra “unita e forte, popolare e ragionata, può ispirare la rinascita di un centrodestra aperto alla partecipazione e costruito dal territorio, davvero alternativo alla sinistra renziana e all’antipolitica, nei metodi e nei contenuti”. Per questo motivo la prima sfida da raccogliere sarà ripartire “dall’esperienza delle numerose liste civiche locali ispirate da protagonisti vecchi e nuovi della Destra, che ritrovano appunto in un civismo tricolore, pregno di richiami politici, la ragione del loro impegno concreto”, con l’intento di affiancare ai temi del buongoverno delle città, “contenuti più identitari come il controllo dell’immigrazione irregolare, la critica ai vincoli del Patto di Stabilità, la tutela delle produzioni locali e del Made in Italy, le politiche della famiglia e dell’infanzia, il lavoro giovanile, la cura delle nuove povertà, la difesa del paesaggio e del territorio, la fine dell’oppressione fiscale. In una parola, la ricostruzione del ceto medio”.
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