Quanto è rilevante il settore terziario per il nostro Paese? A giudicare dalla recente indagine dell’Istat, lo è in particolar modo per due regioni italiane, il Lazio e la Calabria, che sono le più “terziarizzate” d’Italia. In Calabria prevale il settore dei servizi (servizi pubblici e alle famiglie: amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale; attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; altre attività di servizi; attività di famiglie e convivenze), con un’incidenza del 31,9%, poco inferiore al dato registrato per la Sicilia (32,7%). Nel Lazio, invece, “circa l’84% del suo valore aggiunto è ascrivibile ai servizi, di cui il 33,2% proveniente dai servizi finanziari, immobiliari e professionali”.
Per quanto concerne gli altri ambiti, in Calabria l’agricoltura tocca quota 4.8%, l’industria 7.3, le costruzioni 4.9, il comparto CR-AR-TC (commercio e riparazioni; alberghi, bar, ristoranti; trasporti e Comunicazioni) si ferma a 26.5, mentre per quello IMF-AI-NAPI (intermediazione monetarie e finanziaria; attività immobiliari; noleggio, attività professionali e imprenditoriali) la percentuale è del 24,5.