Putin “accusa” gli Stati Uniti di finanziare l’ISIS

Obama Putindi Fabrizio Condemi. Se davvero ci fosse una nazione “traditrice” ? Una che, per i meri interessi personali, legati alla propria economia e alle proprie mire espansionistiche avesse negli ultimi tempi addirittura sovvenzionato i tagliagole dell’ISIS come si comporterebbe la diplomazia internazionale? Cosa dovremmo pensare noi semplici cittadini che subiamo il terrore giornaliero dello stato islamico dal dopo Parigi? La cosa incredibile è che non solo è sicuro che gli stati amici del califfato sono circa una quarantina ma che addirittura tra essi ci siano gli USA di Obama! Gli Stati Uniti potrebbero rappresentare uno di questi Stati? Possibile? Putin ne è certo, all’ultimo G20 ha dichiarato alquanto esplicitamente che gli americani finanziano ribelli siriani legati all’ISIS. Putin ha fortemente criticato gli Stati Uniti colpevoli, secondo il premier russo, di essere finanziatori dei ribelli islamici siriani (che sono molto legati all’ISIS e quindi in sostanza si sta finanziando anche quest’ultimo). Gli Stati Uniti a loro volta, sembrano dare adito a tali critiche, sia per l’immobilismo mostrato fino ad ora nelle trattative per la stabilizzazione della situazione politica siriana, sia per aver accusato i russi di aver bombardato in passato postazioni dei ribelli siriani piuttosto che postazioni dello Stato Islamico. Non è un mistero, in effetti, che gli Stati Uniti stiano tentando di fare di tutto per rovesciare il Governo di Assad cercando di imporre l’egemonia americana nei territori mediorentiali che permetterebbe agli USA una migliore influenza sulla produzione petrolifera. Secondo fonti provenienti dagli Stati Uniti stessi, gli USA, messi alle strette dai bombardamenti russi sui rifornimenti di petrolio dell’ISIS,sembra che stiano avvertendo i trasportatori di petrolio dello Stato Islamico dei bombardamenti in corso di avvenire. A questo punto, con Iran, Russia e Francia che stanno facendo sul serio nella lotta al terrorismo, gli Stati Uniti non possono far altro che aggiungersi alla lotta pur tuttavia dando una sorta di aiuto agli ex-alleati della lotta anti-Assad. Ed è per questo, che gli Stati Uniti nei bombardamenti del 16 Novembre hanno lanciato dei volantini diretti ai camionisti dell’ISIS con scritto l’avvento dei bombardamenti (che effettivamente sono stati operati 45 minuti dopo). In questo senso, la conferenza del colonnello Steve Warren relativa alle operazioni in Siria è quasi ironica. Il colonnello, nel commentare i volantini lanciati dagli aerei americani, ha spiegato che gli USA abbiano capito solo in un secondo momento che bombardare i rifornimenti di petrolio dell’ISIS poteva rivelarsi una mossa vincente. Secondo il colonnello però, l’atto di bombardare i camion pieni di petrolio dello Stato Islamico avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita degli autisti che, secondo gli americani, non sono membri dello Stato Islamico ma semplici civili. Ed è qui l’ironia della conferenza. In primo luogo, è difficile pensare che i camionisti dei convogli di petrolio dell’ISIS siano civili piuttosto che membri dello Stato Islamico. In secondo luogo, è strano come gli americani possano avere a cuore le sorti di camionisti di petrolio visto che, libri di Storia alla mano, non sembra che abbiano avuto molto a cuore le sorti di bambini, donne o civili nelle varie guerre combattute dal dopoguerra ad oggi. Inoltre, suona strano che gli USA ci abbiano messo 13 mesi per capire che, bombardando i convogli di petrolio dell’ISIS, avrebbero messo in ginocchio l’economia dello Stato Islamico. Oltretutto, gli USA si sono accorti di questo proprio in concomitanza dell’inizio dei bombardamenti russi che, invece, erano indirizzati proprio sui convogli di petrolio. Coincidenze? forse. Tuttavia, le accuse rivolte da Putin agli Stati Uniti sembra che abbiano qualche fondo di verità. La cosa più triste in questo momento è comunque capire che logiche diverse dalla pace nel mondo e dal tentativo di evitare che si ripetano le stragi di Parigi, possano influenzare scelte politiche di stati importanti come gli USA.

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