Mi trovo in totale accordo con quanto messo in evidenza nell’interrogazione alla Camera, proposta da Jole Santelli e Roberto Occhiuto, in merito alla situazione legata alla Prefettura di Vibo Valentia e alla sua salvaguardia. La tutela di un presidio di legalità come la Prefettura di Vibo mi ha spinto a presentare, al Senato, l’interrogazione al ministro Alfano perché ritengo, sostanzialmente, che il contesto del vibonese in particolare, sia afflitto quotidianamente da problemi di ogni genere, con in cima la criminalità organizzata che presenta dei dati allarmanti, che dovrebbero tutelare prontamente Vibo Valentia. Un’attività di indagine istituzionale mette in evidenza ben 11 atti intimidatori nei confronti di amministratori pubblici locali, dal 1 Gennaio 2015, che rappresentano un elemento che parla da se; l’emissione di 15 interdittive antimafia in considerazione dei rapporti tra le organizzazioni e l’imprenditoria locale, che chiarificano la difficile situazione nel vibonese; per non parlare dei 15 Comuni sciolti per mafia. Un altro problema è, senza dubbio, l’elevato flusso migratorio che, quotidianamente, costringe la Prefettura, presidio di legalità, a tutelare la Provincia di Vibo Valentia che rischierebbe, altrimenti, il soffocamento. Sono chiaramente a favore di quella presa di posizione contro lo schema di D.P.R di riorganizzazione del Ministero dell’Interno, che prevede la soppressione del Prefetto e l’accorpamento della Prefettura di Vibo Valentia a quella di Catanzaro. È fondamentale, inoltre, evidenziare che la presenza dello Stato nel territorio di Vibo sarebbe fondamentale nelle vesti di Prefettura, Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri; tutte situazioni migliorabili con un rafforzamento sistematico che andrebbe a tutelare l’intera Provincia.
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