“Ho sempre difeso la mia città da Sindaco, oggi continuo a farlo da semplice cittadino”, è uno dei passaggi più significativi della testimonianza resa oggi da Giuseppe Scopelliti che nella qualità di sindaco di Reggio decise di querelare il giornalista Antonello Caporale che nel 2009 definì,in una trasmissione televisiva nazionale, la città di Reggio Calabria “una cloaca”. Nel corso della propria deposizione Giuseppe Scopelliti ha avuto modo di ripercorrere, rispondendo alle domande del Giudice, del pm e dell’avvocato di Caporale, gran parte della sua attività amministrativa che, nel corso della doppia sindacatura da primo cittadino di Reggio Calabria dal 2002 al 2010, ha contribuito a rendere la città sempre più competitiva ed attrattiva, al pari delle più importanti realtà italiane. “E’ apparso molto strano l’atteggiamento, quasi al limite dell’accanimento, di una certa stampa contro le città del Mezzogiorno e di Reggio Calabria in particolare – ha affermato Scopelliti nel corso dell’udienza – una realtà in grande crescita che dava fastidio. Antonello Caporale aveva già scritto una serie di articoli molto critici sulla mia città; ho avuto modo di contestarglieli, evidenziando le mie perplessità sul fatto di una sua carenza di conoscenza diretta di certe questioni. Così come altri giornalisti che non vivono sul territorio, probabilmente alcuni scrivono spesso sulla scorta di segnalazioni di persone appartenenti ad un altro schieramento e che forniscono informazioni non chiare e lineari, enfatizzando le difficoltà e le emergenze”. Scopelliti ha anche ricordato di alcuni articoli già pubblicati nel 2002 dal quotidiano “la Repubblica”, che al tempo inviò Caporale per seguire la sfida elettorale tra lo stesso Scopelliti e Naccari Carlizzi. “In quelle occasioni il contenuto degli articoli – ha dichiarato Scopelliti – era tutto in favore del mio avversario Naccari Carlizzi e del centro-sinistra…”. Interessante è stato anche il confronto col difensore del giornalista Caporale, l’avv. Chirico : “la cosa strana – ha ancora sostenuto Scopelliti – è che l’avv Chirico e quindi la linea difensiva di Caporale, in merito all’affermazione “Reggio è una cloaca”, si è basata su un ipotetico accostamento ai problemi della città in merito all’inquinamento marino, alla pulizia della città, all’abusivismo edilizio e ai problemi di sicurezza di alcuni edifici pubblici. Vorrei indicare quali sono stati gli interventi programmati e realizzati dal 2002 in poi al fine di risolvere e successivamente prevenire tali problemi. Ho coinvolto non soltanto i migliori tecnici presenti sul territorio ed i rappresentanti del mondo accademico, ma anche un valente e giovane magistrato che da assessore ha svolto un pregevole lavoro nel contrasto all’abusivismo. Nel corso del mio impegno da Sindaco – ha aggiunto Scopelliti – mi sono contraddistinto per un chiaro contrasto all’abusivismo edilizio. Ho avviato il monitoraggio e l’abbattimento di 12 scuole comunali risultate non più sicure dal punto di vista antisismico, ricostruendole con tecniche edilizie più sicure. Ma anche sul piano della tutela del mare e delle coste – ha detto ancora Scopelliti – vi è stato il massimo impegno, sia con risorse del Comune, sia con risorse della Regione, quando ero Presidente dell’Ente. Quei finanziamenti hanno inciso e incideranno notevolmente sulla qualità ambientale del mare reggino. Un preciso impegno della mia amministrazione è stato quello del decoro e della pulizia delle strade. Scopelliti sul finire dice: “ma veramente la difesa vuol farci credere che il giornalista Caporale si riferisse a queste vicende”? Davvero ingeneroso indicare la città come sporca e ripugnante (cloaca!). C’è da chiedersi se un sublime scrittore come Caporale, una penna tanto prestigiosa, non potesse ricorrere ad altra terminologia per descrivere Reggio Calabria che, con grande fatica e fiera di sé, tentava di conquistare la sua normalità!!
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