E’ in via di sperimentazione la possibilità di migliorare la funzionalità delle batterie e a quanto pare, un gruppo di scienziati della Vanderbilt University di Nashville – nel Tennessee – potrebbe aver trovato la soluzione. Infatti, secondo il team guidato dal professor Cary Pint e dalla dottoressa Anna Douglas, la Pirite, conosciuta con il nome di “oro degli sciocchi”, sarebbe il materiale che già compone le normali batterie usa e getta. Il minerale in questione, composto da disolfuro di ferro (FeS2), dotato di un “limite”, grazie ad una particolare azione e ad una questione di “dimensioni”, la batteria potrebbe vedere un aumento di capacità di stoccaggio di energia. Lo studio è stato pubblicato recentemente sulla rivista scientifica ACS Nano e finanziata dalla National Science Foundation.
