Diminuisce il numero di matrimoni celebrati nel nostro Paese rispetto al 2013. Nel 2014 si contano, infatti, 189.765 matrimoni, 4.300 in meno rispetto all’anno precedente, facendo registrare l’ennesima – seppur più contenuta – flessione dal 2008. A rilevarlo è l’Istat, che attesta come “nel 2014 sono stati celebrati 421 primi matrimoni per 1.000 uomini e 463 per 1.000 donne, valori inferiori rispettivamente del 18,7% e del 20,2% rispetto al 2008″. Dal comunicato dell’Istituto Nazionale di Statistica emerge, inoltre, che “a diminuire sono soprattutto le prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana: 142.754 celebrazioni sempre nel 2014″. A contribuire a questo calo sarebbero soprattutto due fattori, ovvero “la diminuzione dei giovani adulti causata dalla prolungata diminuzione della fecondità in atto dalla metà degli anni ’70” e la diminuzione della “propensione a sposarsi”.
Divorzi e separazione: fase assestamento biennio 2013-2014
L’Istat si è occupato anche delle circostanze riguardanti lo scioglimento delle unioni coniugali, fenomeno in merito al quale nel biennio 2013-2014 è stata registrata una fase di “assestamento”. Rapportando i dati sempre all’anno 2014, le separazioni si attestano a quota 89.303 mentre i divorzi si fermano a 52.335. La durata media di questi matrimoni è di 16 anni, sebbene “i matrimoni più recenti durano sempre meno”. Rispetto ai fenomeni indicati – unioni, divorzi e separazioni – all’alta frequenza registrata al Nord fa da contrappeso la bassa frequenza nel Mezzogiorno, sebbene – conclude l’Istat – “le distanze tra il Centro-nord e il Mezzogiorno si vanno lentamente riducendo”.