Che la manifestazione di Bologna sia stata una grande successo, in primo luogo, per il segretario delle Lega e, a seguire, per l’intero centrodestra, è indiscutibile. Che possa rappresentare il primo grande e decisivo passo per una seria ricomposizione dello stesso centrodestra, solo l’immediato futuro potrà dirlo. I presupposti, però, ci sono tutti, e sono soltanto per la presenza dei tre leader più importanti – Salvini, a cui va il merito di aver innescato la miccia e organizzato il tutto, Meloni, che sta tentando di ricomporre la diaspora della destra italiana dopo lo scioglimento di An e la dissoluzione ingloriosa del Pdl, e Berlusconi, che sta tentando di rianimare un partito, Forza Italia, ai minimi storici e abbandonato da molti ex fedelissimi del Cav che hanno deciso di passare sul carro del vincitore per le più svariate motivazioni – ma anche e soprattutto per l’imponente partecipazione popolare. La piazza, probabilmente contro ogni aspettativa e nonostante le violente contestazioni degli antagonisti e le dure critiche di detrattori e avversari politici, era gremita di gente.
Salvini: “Un futuro di Libertà per Bologna e per l’Italia”
Il leader del Carroccio, cha ha chiuso la manifestazione, parlando dopo Giorgia Meloni e Berlusconi, si è preso la Piazza dopo aver indotto il numero uno di Forza Italia, che si stava dilungando in un intervento forse eccessivo, a lasciare il palco, spingendo molti forse erroneamente a pensare che quello potesse simbolicamente rappresentare una sorta di passaggio del testimone come leader di una possibile futura colazione di centrodestra. L’europarlamentare lombardo, ha ringraziato le “persone per bene” e ha ribadito la volontà di rimandare a casa “il governo delle tasse e dell’invasione”.
I temi trattati
Dure le stoccate contro Alfano e Renzi che lo avevano duramente criticate, ha toccato tutti i punti decantati nei giorni precedenti, dalla difesa del made in Italy (tutela generale dell’economia nazionale anche in termini di posti di lavoro) alla lotta all’immigrazione incontrollata, dalla rivoluzione fiscale dell’aliquota al 15% alla riforma delle pensioni (cancellazione della riforma Fornero, restituzione della rivalutazione istat, adeguamento degli assegni familiari), dalla riforma della giustizia (stop a svuota carceri, responsabilità civile del magistrati, cancellazione dell’eccesso di legittima difesa) al rafforzamento del settore sicurezza (mezzi e dotazioni, adeguamento dei salari), dall’agricoltura all’artigianato (riforma fiscale, stop all’Imu agricola e sui capannoni), dalla sanità (adeguamento degli organici, rinnovo dei contratti, lotta all’abusivismo, stop ai tagli) alla scuola (meritocrazia, più fondi, vicinanza al territorio), per finire con il consumo, la tutela del risparmio e del lavoro (salari giusti, formazione e specializzazione, meno tasse in busta paga).
Importante anche il passaggio di apertura dedicato alla famiglia e ai genitori, in cui Salvini ha ribadito la tutela della famiglia naturale e il no secco all’utero in affitto e alle adozioni gay, la libertà educativa e il no all’indottrinamento gender, per concludere con l’equità fiscale a favore delle famiglie.
Meloni: “Da questa piazza nasce un fronte anti-Renzi per mandare a casa un governo di servi. Questo è solo l’inizio”
Per il leader di Fratelli d’Italia- An, “da questa piazza nasce un fronte anti-Renzi per mandare a casa un governo di servi”. Ma “questo – avverte l’ex Ministro della Gioventù dell’ultimo governo Berlusconi – è solo l’inizio”. L’obiettivo è quello di rafforzare il percorso intrapreso e iniziare “una nuova storia”. Il prossimo passo potrebbe consistere nel fissare “un altro appuntamento”, magari a gennaio 2016 in una piazza simbolica come Piazza San Giovanni a Roma, “tutti insieme per aprire la campagna per le elezioni amministrative”.