Latella risponde a Reggio Futura: «Mentre noi lavoriamo giocano a fare i professori, ma sono solo scolari svogliati bocciati dalle urne»

Giovanni Latella«Ancora una volta assistiamo attoniti alle invettive di gruppuscoli autoreferenziali, privi di qualsiasi rappresentatività politica, che cercano di sparare qualche numero, nel goffo tentativo di salvare una faccia ormai persa da tempo. Dopo aver gettato Reggio nel baratro adesso pensano di prendersene gioco, offendendo l’intelligenza dei cittadini. Provano a dare i numeri, travestendosi da professori e tentando di celare la loro condizione di scolari svogliati, sonoramente bocciati, con debiti formativi incolmabili in tutte le materie. Debiti che, ahinoi, non saranno solo loro a pagare, considerando la pesante eredità che hanno lasciato alla città, vessata da un piano di rientro decennale che pesa come un macigno sulle spalle dei cittadini». E’ quanto dichiara il capogruppo de ”La Svolta” in Consiglio Comunale Giovanni Latella rispondendo alle dichiarazioni rese da alcuni rappresentanti di Reggio Futura. «A questi soggetti – prosegue Latella – spazzati via dalle urne elettorali, che li hanno definitivamente relegati nello scantinato dell’inutile, ricordiamo che se oggi la città si trova ad affrontare un percorso di risalita, è solo ed esclusivamente colpa di chi dopo aver toccato il fondo, è riuscito addirittura a scavarlo, giocando con i bilanci incurante degli effetti nefasti prodotti sulle tasche dei reggini»«Sorridiamo – dichiara ancora il capogruppo ”La Svolta” – di fronte al fatto che oggi trovino perfino il coraggio di vantarsi di aver sfruttato, a fini esclusivamente elettoralistici, l’effetto propulsore della straordinaria esperienza prodotta dalla primavera reggina, guidata dal Sindaco Italo Falcomatà, nel tentativo malriuscito di disturbare la ripresa di quel percorso, ora in capo a questa amministrazione, degna erede di quella storia e promotrice di una nuova gloriosa pagina di futuro per la citt໫Lor signori – spiega Latella – fanno finta di dimenticare il nocciolo principale della questione: perché le opere del Decreto Reggio si sono fermate? Perché all’atto del nostro insediamento abbiamo trovato il vuoto, con i cantieri bloccati da vicende giudiziarie in capo alle gestioni precedenti? E allora ecco spiegato il significato dei dati forniti a casaccio da questi campioni dell’autoreferenzialità: loro hanno utilizzato la straordinaria capacità progettuale della precedente Giunta Falcomatà e sono stati capaci di bloccare tutto producendo debiti e generando contenziosi anche attraverso lo spostamento di risorse da un capitolo all’altro e oggi finite chissà dove; a noi è toccato ripartire da zero, iniziando a ricostruire tra le macerie lasciate da un decennio di mala politica che ha ridotto la città allo stremo»«E nonostante questo – conclude il capogruppo – i risultati prodotti nel primo anno di amministrazione sono evidenti. I cantieri ripartono, l’economia torna a crescere, importanti opere pubbliche vengono completate ed altre vengono messe a bando, la partecipazione popolare si risveglia, la città rinasce ed affianca l’amministrazione nell’opera di risanamento e ripresa che sta portando Reggio ad essere, per usare le parole del Premier Matteo Renzi, la città chiave per il Sud nel contesto del Mediterraneo. Mentre noi lavoriamo per ripartire, loro si limitano a blaterare fantasiose ricostruzioni. La differenza, ancora una volta, la fanno i fatti: sono i risultati a parlare per noi, sono i risultati il metro di giudizio sul quale ci confronteremo».

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