Economia italiana, preoccupazione per rallentamento commercio internazionale

“Il rallentamento del commercio internazionale sembra cominciare a riflettersi nei flussi di importazioni ed esportazioni italiane

commercio internazionaleLa crescita della domanda interna e l’andamento del mercato del lavoro continuano a determinare segnali positivi sull’economia italiana, sebbene all’orizzonte iniziano a profilarsi elementi di criticità. A rilevarlo è l’Istat che mette in guardia in merito alla possibilità che “il rallentamento del commercio internazionale” possa “cominciare a riflettersi nei flussi di importazioni ed esportazioni italiane”. Una prospettiva non certo incoraggiante che, tuttavia, almeno per il momento, viene bilanciata dall’aumento della fiducia di imprese e famiglie, elemento fondamentale per favorire il rafforzamento dei consumi e “il proseguimento della fase espansiva”. Il rallentamento del commercio internazionale è condizionato dal rallentamento dei paesi emergenti, sia dell’Asia che dell’America Latina, causato soprattutto dall’aumento moderato del Pil cinese (per la prima volta dal 2009 inferiore al 7%) accompagnato da un calo delle esportazioni (-3,7% in settembre) e delle importazioni (-20,4%).

consumiPer quanto riguarda più da vicino il nostro Paese, sono diversi i fronti osservati dall’Istat. Sul primo, quello delle imprese, si segnala che la variazione di produzioni, fatturati e ordinativi, nei primi otto mesi dell’anno rimane favorevole, sebbene nel trimestre giugno-agosto sia stato registrato un calo. Complice, come detto, il rallentamento del commercio mondiale, anche l’andamento degli scambi con l’estero dell’Italia ha subito una diminuzione “sia delle esportazioni (-3,6% in agosto sul mese precedente) sia delle importazioni (-2,6%)”. “Per le esportazioni – si legge nel documento dell’Istituto Nazionale di Statistica – si tratta del terzo calo consecutivo”. Sul secondo fronte, quelle delle famiglie, la situazione economica appare in “progressivo miglioramento”, soprattutto nel contesto della vendita al dettaglio, con potenziali margini di miglioramento per i mesi successivi grazie ai dati – per il momento favorevoli – sulla fiducia dei consumatori.soldilavoro

Per quanto concerne, infine, gli ultimi due settori, quello del mercato del lavoro e quello dei prezzi, è emerso, rispettivamente, un andamento altalenante dei dati mensili accompagnati, tuttavia, da una discesa del tasso di disoccupazione (collegabile all’incremento degli inattivi piuttosto che a quello degli occupati), e una leggera risalita dei prezzi al consumo, “anche se il livello registrato rimane su valori molto bassi”.

banner

Recommended For You

About the Author: Luigi Iacopino