E’ passato un anno dal giorno dell’insediamento al Comune di Reggio Calabria del Sindaco Giuseppe Falcomatà i suoi elettori lo ringraziano pubblicamente con un piccolo “manifesto” che gira on line. Ma quale che siano i motivi per cotanti ringraziamenti ai più sfugge. Infatti in 365 giorni di attività le conquiste della nuova amministrazione non hanno cambiato assolutamente il volto nemmeno ad una parte della città. E non era molto difficile dopo la catastrofe lasciata dalla governace commissariale che aveva letteralmente ridotto Reggio in macerie, anche solo per il fatto di aver bloccato tutti i cantieri messi in essere dall’amministrazione di Centrodestra, dando l’impressione ai reggini di vivere all’interno di un enorme cantiere. Ma l’attuale Primo Cittadino, in perfetto stile renziano, raccoglie i meriti di progetti e idee da lui non partorite. Così come Matteo Renzi a livello nazionale, decide di eliminare l’IMU sulla prima casa, provvedimento proposto dall’ex governo Berlusconi, senza mai nemmeno nominarlo, Giuseppe Falcomatà provvede ad inaugurare la fine dei lavori nelle opere pubbliche portate a termine oggi state, pensate nella legislatura precedente, senza mai fare un accenno all’ex sindaco Demetrio Arena o prima ancora a Giuseppe Scopelliti. Per il resto proclami di “Svolta” ancora attesa, inclusione delle periferie sempre più lontane pericoli di emarginazione nazionale. L’unica nota positiva, a nostro avviso, arriva dalla creazione di Castore e Polluce, quanto meno per la tranquillità che ha dato ad una parte dei lavoratori. I ringraziamenti in pompa magna sebbene legittimi, ci sembrano sproporzionati perché il bilancio dell’operato è alquanto misero, se si prende in esame un anno di attività, sopratutto in base ai proclami di campagna elettorale e senza tenere conto delle querelle che hanno animato la scena politica dalla Vicenda Miramare a quello dello staff del sindaco.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.