La possibilità di intervenire sui ticket costituisce un altro duro colpo per le Regioni che già devono sostenere il peso del Piano di rientro. In pratica, anziché sostenere quelle Regioni che tentano faticosamente di risalire la china rimettendo a posto i conti, il Governo pone in essere un nuovo sistema di penalizzazioni che colpiscono in maniera diretta i cittadini. Proprio per questo, il presidente della giunta regionale Mario Oliverio dovrebbe trovare, almeno stavolta, la forza di battere i pugni sul tavolo salvaguardando i calabresi: i sacrifici ormai vanno avanti da tempo e non è possibile subire nuove imposizioni e nuove privazioni sia in termini di spese aggiuntive sia in termini di tagli di servizi. Peraltro, l’approccio esclusivamente ragionieristico e la logica di colonizzazione dei commissari Scura e Urbani non consente l’applicazione di una strategia che garantisca ai calabresi di usufruire concretamente del sacrosanto diritto di curarsi nella propria terra. Prevale, al contrario, l’idea del secco schema matematico, con una raggelante indifferenza nei confronti di una comunità che, anche al momento di tutelare la propria salute, deve confrontarsi con le carenze infrastrutturali e la particolare orografia. Fra i conti ed i diritti, la bilancia viene costantemente fatta pendere dalla parte dei primi, senza che vi siano interventi correttivi. La sostanziale incomunicabilità fra Scura ed Oliverio complica poi ogni possibile azione migliorativa ed esplica l’incapacità di fare gli interessi dei calabresi. Il governatore, soprattutto quando si tratta di sanità, non può permettersi il lusso attendista palesato in altre situazioni: vada subito a Roma e faccia capire ai suoi compagni di partito che qui c’è una popolazione che non è disposta a farsi dissanguare.
Nazzareno Salerno
Consigliere regionale della Calabria