Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!
Era solo di un mese fa la nostra denuncia della situazione di altissimo degrado che si presenta a Gebbione, nella zona di Calamizzi, a due passi dallo Stadio Comunale, dove insiste il sito originariamente in uso dalle Ferrovie dello Stato e oggi di proprietà comunale, destinato dall’attuale amministrazione a deposito delle basole del corso Garibaldi. Siamo ritornati a vedere cosa sia cambiato in questo periodo e abbiamo preso atto della capacità, di chi dovrebbe avere a cuore le sorti dei cittadini di Reggio Calabria, di trasformare un’area da bonificare urgentemente in una discarica autorizzata nel cuore della Città. E’ di qualche giorno fa la notizia del sequestro nel cosentino di un deposito traversine in legno, traversine che ancora continuano ad essere presenti nei binari morti della nostra Città, e considerate rifiuti speciali pericolosi, in quanto la sostanza utilizzata per isolarle da agenti atmosferici, il creosoto, è stata riconosciuta altamente cancerogena dall’UE. Infatti nel 2000 ne è stata vietata l’utilizzazione rilevando la sua incidenza nell’aumento di tumori e di altre forme di patologie collegate. Ebbene, nel sito di Calamizzi venivano lavorate queste traversine. Per anni ed anni le Ferrovie dello Stato hanno, grazie all’impianto di iniezione legnami, reso impermeabili con il creosoto, creato con una mistura di centinaia di composti complessi, tra i quali idrocarburi aromatici bi e policiclici, milioni di traversine. Nel sito, oltre al grande silos che lo conteneva, non è dato sapere se ancora lo stesso contiene dei residui, si possono notare dei carotaggi che avrebbero dovuto constatare lo stato del terreno ma i cui risultati sono sconosciuti. Durante la passeggiata all’interno della zona, già sottoposta a sequestro dalla magistratura, si può notare come ancora si continuano scaricare le basole, sfalci, residui di potatura, blocchi di asfalto, materiali di risulta di ogni genere. Tutto ciò avviene di fronte agli uffici in cui operano i magistrati della Dia, sotto gli occhi di centinai di abitanti che si affacciano sulla discarica, in mezzo alle polveri sottili che si creano durante gli scarichi, e soprattutto avviene con il consenso dell’amministrazione comunale, legalitaria, trasparente, green ed incurante di ogni tipo di tutela nei riguardi dell’ambiente e della salute dei cittadini. Alcuni locali che insistono all’interno sono occupati da clandestini e, in funzione degli accessori trovati, si può affermare che tra gli occupanti ci siano anche dei bimbi. Ci chiediamo, ancora una volta, quando la magistratura andrà a verificare lo stato della discarica e le responsabilità, delle Ferrovie dello Stato in primis. Il sito deve essere sequestrato definitivamente ed avviata la bonifica immediata.
I cittadini vogliono chiarezza e lo stato è obbligato a rispondere.
Il Presidente – Enzo Vacalebre