Il designato vincitore del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel, giunto alla nona edizione, è Reinhard Hesse (ordinario di Filosofia e Etica all’Università di Freiburg). La cerimonia di premiazione si svolgerà lunedì 19 ottobre 2015, alle 11.00, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Calabria, al termine della cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze della Formazione Primaria al filosofo tedesco Karl-Otto Apel da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi della Calabria. Sarà presente il Magnifico Rettore dell’Ateneo, Gino Mirocle Crisci. Coordinerà il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli. Interverranno Michele Borrelli (Presidente del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel e della giuria internazionale del premio) e Antonella Valenti (Coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria – Dipartimento di Studi Umanistici – Unical). Il vincitore del premio è particolarmente legato alla semiotica trascendentale di Karl-Otto Apel. Autore di numerosi studi, molti dei quali tradotti in più lingue, le sue ricerche più recenti, riguardanti i rapporti tra etica ed economia, esplorano le possibilità di conciliazione tra verità e potere. Con la sua lectio magistralis dal titolo “L’etica del discorso tra economia e politica”, il professor Hesse discuterà di economia e politica in riferimento alla nostra attuale situazione mondiale (afflitta da crisi e non trasparente) sulla base dell’etica del discorso. Seguendo il maestro Karl-Otto Apel, Hesse colloca la ricerca della verità nella buona riuscita della comunicazione, consapevole che comunicare con successo presuppone la struttura etica del discorso, vale a dire il reciproco riconoscimento di diritti e doveri tra tutti i partecipanti. Il potere che attiene alla scena politica, secondo il filosofo, si prefigge, al contrario, la disuguaglianza tra governanti e governati. La ricerca della verità, che segue un percorso argomentativo, si colloca sempre in una tensione strutturale inaggirabile e in un rapporto di contrasto e, quindi, di controfattualità rispetto al potere. Risulta allora assai arduo, in questa prospettiva, conciliare verità e potere, anzi, secondo Hesse, una ricerca della verità non argomentativa (come, ad esempio, quella religiosa) è condannata a fallire perché stretta nelle maglie del potere.