Sono 76,5 mld i contributi che l’Inps ha incassato nei primi 9 mesi del 2015 da lavoro dipendente, cioè +1,36% e questo nonostante sia mancato l’incasso dovuto allo sgravio dei contributi previsto dalla Legge di Stabilità per le assunzioni a tempo indeterminato, praticamente di 1,4 mld. Senza questi sgravi l’aumento sarebbe stato del 2,5% specifica il direttore delle entrate dell’Inps, Gabriella Di Michele. Questo aumento porta a pensare ad una ripresa economica che si vede soprattutto nel lavoro dipendente. L’Inps evidenzia che c’è stato un aumento molto netto di contribuzione sulla prosecuzione volontaria, cioè il +10%, molto probabilmente dovuto alla contribuzione di persone che non sono ancora andate in pensione ma sono uscite dal mercato del lavoro e a casi di uscita anticipata sostenuta dal datore di lavoro con versamento dei contributi. Nel dettaglio si registra una lieve diminuzione dei versamenti per i lavoratori domestici, da 740 milioni a 720 nei primi 9 mesi del 2015, ed una crescita di versamenti contributivi per i parasubordinati, da 5,2 a 5,5 miliardi, che è legata all’aumento dell’aliquota contributiva. Complessivamente le entrate contributive di tutti i lavoratori – dipendenti, autonomi e domestici – è stato dell’1,33%. E sempre nel complesso se si guarda anche all’aumento delle riscossione, l’incasso dei contributi è cresciuto nei primi 9 mesi del 2,7%. L’Inps con la riscossione in via amministrativa di crediti anormali ha raggiunto 3,1 miliardi con un aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Un risultato molto positivo è stato ottenuto innanzitutto dalla riscossione di crediti di Equitalia, da 1,29 miliardi a 1,61, cioè il +25%.