Nei momenti difficili la Democrazia indica nella partecipazione popolare la via maestra

Destra per ReggioNei momenti di grande difficoltà e di degrado sociale, quando la politica che ha responsabilità di Governo appare incapace e distratta da interessi di parte, la Democrazia indica nella partecipazione popolare la via maestra da percorrere a tutela della Comunità. Destra Per Reggio ha condiviso con gli altri Movimenti politici la manifestazione in Piazza del 10 ottobre, di fronte al palazzo del Municipio, insieme ai tanti che hanno voluto testimoniare come dalla voglia di riscatto sociale e di Verità possa e debba rinascere la speranza della Comunità reggina. I due temi fondamentali rispetto ai quali, in meno di un anno, la sinistra cittadina è riuscita ad aggravare ancor di più la situazione rispetto ai commissari rimangono quelli della tassazione insostenibile che grava sulle famiglie e sulle aziende produttive e la perdita dei finanziamenti cui si associa il blocco delle opere pubbliche. Sul fronte fiscale è stato acclarato di come bloccando la dismissione del patrimonio e la definizione dei condoni edilizi il comune abbia rinunciato a recuperare fondi per circa 90 milioni che rappresentano risorse finanziarie tali da colmare il disavanzo ed consentire di attenuare il carico fiscale per i reggini. A questa insipienza si associa la supponenza di un sindaco che, pur facendo pagare profumatamente i servizi, pensa di risolvere il problema del degrado che i residenti vivono quotidianamente, con slogan ed improvvisazioni di circostanza, ignorando la mancanza completa di manutenzione e di pulizia dei quartieri che, soltanto per gentile concessione del “dominus”, raramente usufruiscono di sporadici interventi. Purtroppo sempre sulla scia di questa incapacità amministrativa e miopia politica si è consumata la perdita di oltre 100 milioni di stanziamenti pubblici destinati ad opere strategiche, un danno quello del definanziamento che ha riguardato il Decreto Reggio, le opere per il risparmio energetico il Piano della Mobilità, il progetto di avanguardia urbana di intubata della stazione ferroviaria che avrebbe consentito di restituire il fronte mare alla Città e ricongiungere il lungomare con il cantiere del Parco lineare sud, quest’ultimo fermo da tre anni. Un danno aggiunto quello dei cantieri fermi e dei progetti annullati, dalle aste del Calopinace al ponte tra Gallico e Catona, alla caserma Duca D’Aosta oggi luogo di delinquenza e rifugio dei disperati come la Caserma ex 208 opera epocale dell’ amministrazione di centrodestra. Tutto fermo; in compenso il primo cittadino ha ben pensato di annunciare l’annullamento di un ‘opera simbolo nell’ area del Mediterraneo: il WaterFront ed il museo del mare, già finanziati per oltre 50 milioni. Tutte azioni a danno della Città e che rischiano di pregiudicare nei fatti quella conquista del Centro Destra di governo che è la Città Metropolitana, unica vera prospettiva per quel futuro a cui la Comunità reggina non può rinunciare; si è detto senza timore di smentita che anche su questo siamo in colpevole ritardo di ben due anni, con pregiudizio di milioni di finanziamenti cui Reggio ancora non può accedere.
Prenda atto chi siede in Consiglio comunale che, dopo tre anni di commissariamento politico, la misura è colma e la presenza di centinaia di cittadini, coinvolti dai movimenti militanti e non da personaggi che rappresentano il potere o le prebende, lo dimostra in modo inequivocabile. E’ tempo per il Centro Destra di assumere ruoli e responsabilità a difesa di Reggio, continuando sul percorso tracciato e condiviso con la testimonianza della folla in piazza che ha rivendicato quel risarcimento che il Governo nazionale deve ad una Città sofferente e penalizzata, prima da un commissariamento ed ora da un’amministrazione incapace di interpretare i bisogni e le aspettative della Comunità.

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