La cittadinanza provata da 2 anni di commissariamento e ora sedotta e abbandonata dal centrosinistra

Michele Marcianò“Rivendicare a gran voce la delusione di una comunità e chiedere maggiore impegno ad un’amministrazione comunale che, nel suo primo anno di attività, si è contraddistinta per inerzia, deludendo una città in crisi. Ritrovarci in 700 ai piedi di Palazzo San Giorgio dimostra come la destra a Reggio sia viva, pronta ad interpretare le istanze prioritarie provenienti dal territorio. Quella di ieri è stata una serata importante: da un lato, infatti, ha plasticamente rappresentato la dimensione di un contenitore politico quale è il centrodestra capace, anche se all’opposizione, di aggregare, stimolare, incoraggiare. Dall’altro, inoltre, ha fatto emergere come, in un momento storico in cui l’antipolitica rischia di dilagare, i cittadini possano ritrovarsi e sposare le iniziative di movimenti e partiti quando questi viaggiano sullo stesso binario. E’ infatti di primaria importanza poter constatare che la destra reggina rimanga sempre punto di riferimento per quella parte di comunità che non si arrende e non demorde, e che al contrario vuole contare nei processi di sviluppo. Era importante, anzi fondamentale, far sentire la voce di una cittadinanza “provata” da due anni di commissariamento e adesso sedotta e abbandonata dal centrosinistra: una cittadinanza soffocata da una tassazione esasperata e non più sostenibile, rispetto alla quale nessun provvedimento è stato assunto dall’amministrazione comunale a tutela delle famiglie reggine. Questa amministrazione ha infatti l’obbligo, poiché chiamata a governare, di attuare quelle azioni, come la dismissione del patrimonio edilizio comunale avviata dalla giunta Arena, che porterebbe nelle casse comunali circa 70 milioni di euro. Così come ha il dovere di spiegare perché ingenti risorse stanziate per la nostra città siano andate perdute a causa dell’inerzia di questa amministrazione (tra tutte il definanziamento del Decreto Reggio e le opere per il risparmio energetico). Ma quella di sabato è stata una giornata importante anche per portare alla luce le scelte sbagliate di Sindaco e Giunta, tra tutte la volontà di eliminare il progetto “Waterfront”, vera innovazione per la nostra città sulla quale Falcomatà ha deciso di non puntare, vanificando con un colpo di spugna idee e speranze per un futuro ancor più moderno nella nostra città. Un’amministrazione che non riesce a dare risposte in termini occupazionali: basti pensare ai lavoratori delle società miste, lasciate in un limbo senza risposta, o agli appalti dei lavori pubblici fermi e “congelati” che non permettono all’economia cittadina di “muoversi” liberando risorse e, dunque, offrire posti di lavoro. Ma soprattutto è opportuno che, qualcuno da palazzo San Giorgio, dia segnali positivi sul processo di costituzione della Città Metropolitana, eredità importantissima lasciata dalla nostra coalizione politica e dall’amministrazione Scopelliti, capace di conquistare una vera e propria chance di sviluppo per la città: opportunità che ha bisogno però di essere sfruttata con professionalità e capacità e non certo affidata all’improvvisazione. Il centrosinistra ha il dovere di amministrare con una progettualità ed una programmazione che, ad oggi, stentano ad emergere. E’ invece obiettivo del centrodestra quello di continuare a lavorare solo ed esclusivamente con lo sguardo rivolto alle continue istanze del territorio, con caparbietà e fierezza, al fine di continuare ad essere punto di riferimento politico non solo dei nostri elettori ma di tutta quella parte di città stanca e delusa da promesse non mantenute.

Michele Marcianò

Segretario Questore Consiglio Provinciale Rc

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