Reggio Calabria – Decisive saranno queste ultime ore per i dipendenti della SOGAS, la società che gestisce i servizi aeroportuali al Tito Minniti. La vicenda per la quale è stato occupato pacificamente parte dello scalo reggino è molto intricata pare che 12 lavoratori siano “obbligati” a scegliere tra la sottoscrizione di un nuovo contratto “privo di tutele” con la nuova società di handling Aviapartner o il licenziamento preannunciato dal Presidente Porcino. Ieri in serata si è tenuto anche un vertice alla Provincia tra Raffa, Porcino e i rappresentanti di Aviapartner e in base a quello che si legge anche su Gazzetta del Sud.it dopo diverse ore di dibattito è “saltato” fuori che il bando per il servizio di handling presenta dei vizi (questo a giudizio di alcune delle rappresentanze sindacali ma non di Sogas). Pare che Sogas non abbia ancora licenziato i dipendenti e che quindi non possano essere assunti dalla nuova società che lo farebbe giovandosi del jobs act e degli sgravi che ne derivano oltre che eventualmente dell’articolo 18 (che riguarda eventuali licenziamenti). Si è quindi deciso di prendere del tempo per fare chiarezza e riesaminare la pratica, forse qualche decisione potrebbe arrivare il Consiglio di amministrazione che si riunirà molto probabilmente venerdì. Non si sarebbe mai dovuti arrivare a questo punto una mortificazione per l’Aeroporto dello Stretto che vede sempre più ridimensionate le sue velleità di aeroporto di una Città Metropolitana. Ci sono precise responsabilità che devono essere appurate riguardo il mancato successo dello scalo reggino. I limiti imposti dall’ENAC dovevano essere rimossi e si lavorava in quel senso, la Regione ai tempi di Scopelliti Presidente investì milioni di euro per avvicinare nuove compagnie al Tito Minniti, ma non tutti però hanno portato a termine i loro compiti è la Provincia che deve sbloccare la situazione con ENAC.
