Occhi puntati, ancora una volta, sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Questa volta al centro della bufera ci finisce il Governo Renzi. Infatti, durante l’Ap-Ncd sulla A3 SA-RC, viene avanzata l’ipotesi di un eventuale collegamento ferroviario. Secondo le prime dichiarazioni sull’incontro, la proposta del sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, si ridurrebbe ad una “Riconsiderazione del progetto del Ponte sullo Stretto come infrastruttura ferroviaria, previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, quale possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno”. Questo quanto indicato da Del Basso De Caro, ma nulla viene attribuito al ritorno di un vero e proprio progetto che sia un Ponte su Messina. Precisa infatti – dopo i primi commenti a caldo sulla questione “ponte”, il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio: “Il sottosegretario Del Basso De Caro ha semplicemente accolto l’invito fatto al governo di valutare, se lo vorremo, l’opportunità di riguardare i costi e benefici di quel progetto. Dovremo valutare ma in questo momento il dossier non è sul mio tavolo, abbiamo dossier più urgenti […] se una forza politica o il Parlamento ci invita a valutare se un domani potremo riaprilo, noi non diciamo di no. Non abbiamo pregiudizi, la valutazione si fa sempre”. D’altro canto Vincenzo Garofalo, vicepresidente della Commissione Trasporti si è detto positivo su “l’ok del governo alla nostra mozione sul progetto del Ponte sullo Stretto. E’ un segnale positivo che si muove nella direzione giusta ed è tempo che si torni a parlare del Ponte sullo Stretto, con un approccio nuovo e maggiormente costruttivo, senza demonizzazioni inutili e dannose. Il Ponte sullo Stretto è un’opera importante, necessaria ed utile per il Mezzogiorno e la sua crescita”. A scagliarsi contro il ritorno alla ribalta del tema “ponte” è invece il presidente di Sel, Nichi Vendola, che su Twitter manifesta il suo totale disappunto: “Non ci posso credere: dalle parti di Palazzo Chigi vogliono continuare a gingillarsi con il ponte sullo Stretto. Un’ opera inutile, dannosa, delirante. Un giorno un favore a Verdini e ai suoi seguaci, il giorno successivo un favore ad Alfano e ai suoi. Davvero un cambiar verso…”, così come M5S ci tiene a precisare come vi siano da affrontare ben altre priorità al posto del Ponte sullo Stretto: “Prima di passare lo Stretto e considerare un’opera faraonica come il ponte un’infrastruttura ferroviaria, bisognerebbe poterci arrivare in sicurezza, a Reggio Calabria, e viaggiare con altrettanto sicurezza in Sicilia. Dove ci sono strade che crollano, ponti che si sbriciolano, e treni regionali inesistenti”.