Il tempo sta per scadere, fine settembre è alle porte, e, se il Commissario alla Sanità, Massimo Scura, darà seguito ai suoi scellerati intenti, non pochi nuclei di cure primarie in provincia di Cosenza chiuderanno i battenti. Quale sarà l’epilogo, non è ancora dato saperlo. Certo è che il paventato rischio chiusura di 6 presidi, così come emerso e di cui la stampa si è occupata in questi giorni ci preoccupa . Non capiamo dove voglia arrivare il Commissario, percorrendo la strada intrapresa, che a quanto pare, sembra condurre verso il rafforzamento del privato a discapito del pubblico. Non è la strada inversa quella che invece, una pubblica istituzione dovrebbe privilegiare? Siamo consapevoli che il privato ha le sue potenzialità, che sì vanno sostenute, ma non di certo avvantaggiandole, di contro al depauperamento della sanità pubblica. Ammettendo, un fallimento sul fronte dei numeri degli Ncp, ci chiediamo se la soluzione più giusta sia la chiusura o se invece, una più sensata logica, dovrebbe puntare a colmare le lacune e i buchi di una Sanità che, obiettivamente, sta facendo acqua da tutte le parti. Non resteremo alla finestra ad assistere al collasso di un sistema, che continuando di questo passo, è destinato al totale fallimento. Che fine fara’ la tutela della salute pubblica? E i posti di lavoro? Non si può barattare tutto questo con gli scopi a fini di lucro di pochi noti. La sanita’ e’ un diritto per tutti, un bene comune, un sistema appannagio del pubblico e da ciò, chi Governa , non può prescindere. Abbiamo avuto modo anche di prendere atto, di testimonianze degli utenti, giudici supremi, che hanno fatto emergere la funzione essenziale degli Ncp, capaci di fare da setaccio, scongiurando i continui “intasamenti”, e rendendo più fluida l’esplicazione dei servizi all’interno dei presidi ospedalieri. Ci sorge perciò il ragionevole dubbio che non si tratti di una strategia mirata, a produrre disservizi nel pubblico, aprendo varchi e possibilita’ per il privato. Se così fosse, non ci tireremo indietro dall’intervenire, al fine di scongiurare , un altro intollerabile abuso perpetrato ai danni dei cittadini. Il tempo sta per scadere. Fine settembre e’ alle porte, e, se il Commissario alla Sanita’, Massimo Scura, darà seguito ai suoi scellerati intenti, non pochi nuclei di cure primarie in provincia di Cosenza chiuderanno i battenti. Quale sarà l’epilogo, non è ancora dato saperlo. Certo è che il paventato rischio chiusura di 6 presidi, così come emerso e di cui la stampa si è occupata in questi giorni ci preoccupa . Non capiamo dove voglia arrivare il Commissario, percorrendo la strada intrapresa, che a quanto pare, sembra condurre verso il rafforzamento del privato a discapito del pubblico. Non è la strada inversa quella che invece, una pubblica istituzione dovrebbe privilegiare? Siamo consapevoli che il privato ha le sue potenzialità, che sì vanno sostenute, ma non di certo avvantaggiandole, di contro al depauperamento della sanità pubblica. Ammettendo, un fallimento sul fronte dei numeri degli Ncp, ci chiediamo se la soluzione più giusta sia la chiusura o se invece, una più sensata logica, dovrebbe puntare a colmare le lacune e i buchi di una Sanità che, obiettivamente, sta facendo acqua da tutte le parti. Non resteremo alla finestra ad assistere al collasso di un sistema, che continuando di questo passo, è destinato al totale fallimento. Che fine fara’ la tutela della salute pubblica? E i posti di lavoro? Non si può barattare tutto questo con gli scopi a fini di lucro di pochi noti. La sanita’ e’ un diritto per tutti, un bene comune, un sistema appannagio del pubblico e da ciò, chi Governa , non può prescindere. Abbiamo avuto modo anche di prendere atto, di testimonianze degli utenti, giudici supremi, che hanno fatto emergere la funzione essenziale degli Ncp, capaci di fare da setaccio, scongiurando i continui “intasamenti”, e rendendo più fluida l’esplicazione dei servizi all’interno dei presidi ospedalieri. Ci sorge perciò il ragionevole dubbio che non si tratti di una strategia mirata, a produrre disservizi nel pubblico, aprendo varchi e possibilita’ per il privato. Se così fosse, non ci tireremo indietro dall’intervenire, al fine di scongiurare , un altro intollerabile abuso perpetrato ai danni dei cittadini.
Avv. Francesco Molinari
Cittadino eletto al Senato