“La prudenza è d’obbligo”. Con queste parole, il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato la decisione del Governo di rivedere le proprie stime di crescite. Decisione forse conseguente alle tante ambigue e controverse analisi dei mesi passati, nonché alle decise rivendicazioni immancabilmente smentite a distanza di pochi giorni.
Secondo Sangalli, infatti, sebbene, “il nostro Indicatore dei consumi a luglio ha registrato un aumento del 2,1% rispetto a un anno prima”, e nonostante “la fiducia di famiglie e imprese ai massimi e il buon andamento del mercato del lavoro e della produzione industriale”, “la prudenza è d’obbligo per tre motivi”: la crescita non è ancora solida né diffusa, le imprese dei nostri settori continuano a soffrire (35 mila attività commerciali al dettaglio chiuse nei primi sei mesi del 2015, che si vanno ad aggiungere alle oltre 64 mila del 2014, e più di 16 mila tra ristoranti e alberghi), l’arretramento del Mezzogiorno.