La cocaina viaggia nascosta in un modo che non si era mai visto prima. Trenta chilogrammi di droga purissima, sotto forma di riso, sottratta ai guadagni criminali, scoperta dai cani antidroga che hanno scovato la sostanza stupefacente “assorbita” nei chicchi del cereale diretta verso l’Europa attraverso l’Africa. La scoperta sottolinea la nuova strategia dei colombiani ed il ruolo centrale che ha l’Argentina come punto di spedizione per la cocaina prodotta in Bolivia, Perù e Colombia, destinata per l’Africa e poi contrabbandata a nord verso i mercati ricchi d’Europa. In questo caso, ha riferito il capo dell’Agenzia della dogana argentina, Guillermo Gonzalez, i fantasiosi trafficanti di droga hanno immerso il riso in acqua che era stata mescolata precedentemente con la cocaina. Quando l’acqua evapora, il riso rimane invisibile “impregnato” dello stupefacente.”E ‘un nuovo metodo”, ha inoltre evidenziato Gonzalez. “Questa è la prima volta che si vede usata una tecnologia sofisticata. “Piuttosto che impiegare un processo chimico per estrarre la cocaina dal riso, una volta giunto a destinazione, i trafficanti probabilmente hanno progettato di macinare solo i chicchi in polvere fine e venderlo come la cocaina.” D’altronde pure la cocaina è troppo forte per essere assunta senza essere tagliata con qualcosa. Dodici gli indagati, tra i quali argentini e colombiani, che sono stati arrestati a ciò che le persone chiamano “Operazione Riso bianco.”La droga è stata scoperta il 17 settembre quando i cani antidroga hanno rilevato la cocaina in un carico di sacchi di riso da 50 chili in un magazzino nella città portuale di Rosario. La notizia è stata tenuta segreta per una settimana mentre gli agenti della sicurezza erano alla ricerca di ulteriori sospetti.” Il piano era di spedire la merce in Guinea-Bissau, una piccola ex colonia portoghese soprannominata dagli esperti del crimine come primo”narco-stato” dell’Africa e da lì in Europa ed in Italia. Ciascuno dei sacchi bianchi è stato marchiato “Paese di origine: Argentina”. Il paese sudamericano è uno dei principali fornitori alimentare mondiale. Una novità nelle tecniche utilizzate dai trafficanti, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che rivela come la criminalità utilizzi sempre nuove modalità per trasportare le sostanze stupefacenti. Non resta che alzare la guardia e intensificare i controlli anche da parte della autorità italiane.
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