Nell’ambito delle iniziative in materia di tutela della biodiversità, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ha avviato, nei giorni scorsi, la sperimentazione di tecniche di monitoraggio e conseguente censimento del capriolo italico, specie reintrodotta all’interno del Parco tra il 2009 e il 2011 con 75 esemplari geneticamente certificati provenienti dalla Toscana. Le osservazioni casuali effettuate negli anni successivi al rilascio confortano sul successo dell’operazione, ma vista l’importanza nazionale del progetto, l’Ente Parco ritiene necessario quantificare in modo oggettivo la dinamica positiva della popolazione neo reintrodotta dando il via alla sperimentazione di tecniche di monitoraggio utili alla definizione di precisi standard quantitativi relativi al Capriolo all’interno del Parco dell’Aspromonte. Nella prima fase sperimentale si è partiti con una delle tecniche già adottate con successo nel Centro e Nord Italia dove la specie è presente da anni, e dove grazie ai dati raccolti con questa modalità di conteggio la specie viene gestita in modo conservativo ed in equilibrio con l’ambiente. Il coordinamento delle attività di censimento è stato effettuato dal dott. Antonino Siclari Responsabile del servizio tecnico e per la biodiversità dell’Ente Parco e da Sandro Nicoloso tecnico responsabile per conto di DREAm Italia, i due tecnici unitamente alla dott.ssa Lilia Orlandi della DREAm hanno seguito e diretto sin dal lontano 2003 tutte le azioni propedeutiche alla reintroduzione di questo piccolo ungulato. Nelle prime battute sono stati individuati due femmine adulte ed un maschio adulto, il risultato del conteggio, ancora in fase di analisi, non permette, in questa fase iniziale, di fornire dati di consistenza della specie in tutta l’area protetta, ma il risultato è stato ottimo sotto molteplici aspetti. Oltre 50 volontari (provenienti dai comuni di Delianuova, San Giorgio Morgeto, Molochio, Cittanova, Oppido Mamertina, Santa Cristina d’Aspromonte, Cosoleto, Scido e Reggio Calabria ) si sono dati appuntamento presso la località Carmelia di Delianuova, per effettuare due battute campione nelle aree dove i dati preliminari segnalavano la presenza di caprioli: raspate in terra e arbusti scortecciati, segni inequivocabili della presenza certa di caprioli durante la stagione riproduttiva della specie. I volontari appartengono in prevalenza al mondo venatorio, che sin dalle prime fase del progetto, ha rappresentato un tassello fondamentale dell’iniziativa voluta dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. I cacciatori, in questi anni, hanno seguito corsi di formazione specifici, hanno partecipato alle sessioni di cattura in Toscana e, elemento fondamentale, hanno garantito il rispetto della specie anche fuori dai confini dell’area protetta. In questa fase è stato ancora una volta fondamentale il loro ruolo, perché è grazie al loro contributo che si sono trovate le aree idonee. Un aiuto importante all’organizzazione è stato dato dai volontari dell’Associazione Asper di Delianuova. Emozionante è stato il coinvolgimento delle nuove generazioni alle quali è affidato il futuro dell’Area Protetta e la salvaguardia della fauna aspromontana: da segnalare, tra i volontari, la presenza di Angelo, 11 anni, testimone della valenza del progetto e dell’amore che anche i più piccoli riservano alla nostra montagna e alla biodiversità presente in Aspromonte. La fase sperimentale di monitoraggio proseguirà nei prossimi mesi autunnali con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato la cui preziosa conoscenza del territorio e delle metodologie sarà fondamentale per un campionamento delle presenze ancor più completo e preciso. L’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte prosegue nella sua attività di tutela della biodiversità attraverso una sinergia sempre più continua con il mondo associazionistico, con le realtà e le comunità locali, consapevole che attraverso la condivisione ogni programmazione attuata potrà raggiungere gli obiettivi prefissati.
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