Alla fine Orbàn ha portato a termine la sua strategia per proteggere il suo Paese e l’Europa dai flussi incontrollati di migranti che entrano nell’aria Schengen tramite l’Ungheria. All’alba è entrata in vigore la nuova legge approvata dal parlamento di Budapest in base alla quale chi entra illegalmente nel paese senza avere i requisiti richiesti che lo identificano come profugo verrà arrestato, chiuso anche lo spazio aero lungo i confini meridionali e bloccati i treni che provengono dalla Serbia. Stato che prima veniva agevolmente oltrepassato per arrivare ai confini ungheresi. Solo in queste poche ore le forze dell’ordine hanno arrestato 9380 migranti non aventi diritto a passare il confine. Adesso si pone il problema di cosa faranno i flussi respinti del muro voluto dal governo ungherese, la Serbia primo paese a porsi il problema ha già minacciato la possibilità di schierare il suo esercito al confine ed il governo serbo ha fatto sapere che saranno accolti indietro solo gli immigrati a cui può essere applicato il diritto di riammissione. Condizione questa che, però, non riguarda la stragrande maggioranza degli extracominitari. In base alla dichiarazione riportato su Il Gionale.it il viceministro degli Affari Sociali Ivanisevic ha dichiarato “Se l’Ungheria vorrà respingere i migranti, che li rimandi in Grecia, che è in realtà il primo paese d’ingresso. Insomma mentre l’occidente si “spreme” economicamente e politicamente per trovare una soluzione da adeguare al dramma del millennio, l’oriente europeo più pratico e risolutivo e meno ipocrita mette un “tappo” al dilagare incontrollato di migranti nell’Unione.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.