Dopo le dichiarazioni di Maria Zakharova, porta voce del ministero degli Esteri russo – che tra l’altro non nasconde il fastidio di Mosca per le preoccupazioni americane ed europee – sono confermate quelle che sembravano solo supposizioni sull’aiuto di esperti militari russi ai siriani a padroneggiare le strumentazioni che proprio la Russia gli ha fornito. Ormai da molto tempo la Russia è al fianco del governo di Damasco e si adopera in Siria, specialmente nella zona del suo unico sbocco nel Mediterraneo, il porto di Tartous e nella zona di Latakia. Tutto ciò, ovviamente, preoccupa gli Stati Uniti che, sia attraverso il segretario di Stato John Kerry che il portavoce della Casa Bianca Eric Schultz, fanno sapere che l’azione della Russia mira a difendere la posizione del presidente siriano Bashar al-Assad, cosa che invece non piace a Washington. Intanto la Russia si è vista rifiutare la concessione dello spazio aereo sia dalla Grecia che dalla Bulgaria mentre ne ha avuto la concessione da parte dell’Iran da sempre alleato di Assad. E mentre Francia e Gran Bretagna iniziano le operazioni aeree contro lo Stato Islamico e la Germania predica calma, a Latakia sarebbero atterrati tre aerei militari russi, due Antonov 124 Condor e un cargo, con personale militare. Sembra che, secondo la stampa saudita, parte dell’areoporto della città sarebbe sotto il controllo russo in attesa di nuovi uomini e mezzi.