di Carlo Viscardi – Nelle ultime ore, fra un premier che “litiga” con la minoranza DEM interna al suo partito in merito alla “quadra” di un ipotetico accordo riguardo alla riforma del senato, è approdata nell’aula di Montecitorio una “piccola Leggina” sul finanziamento pubblico dei partiti. Il ddl, firmato dal deputato del PD Sergio Boccadutri, sblocca i rimborsi relativi al 2013-2015, i quali aboliti dalla legge Letta, ma solo a partire dal 2017, dovevano ancora arrivare ai partiti, sia pure dimezzati, a luglio; ma solo nel caso in cui la commissione di garanzia avesse verificato, con un accurato controllo delle spese, la correttezza dei bilanci. Il problema nasce dal fatto che la sopracitata “Commissione” si è dimessa non riuscendo a verificarla bloccando inequivocabilmente il rimborso ai partiti. Ieri in tarda serata è arrivato il primo via libera della Camera con 319 sì, gli 88 no dei Cinque Stelle e le 27 astensioni dei deputati di Sel che assegnerebbe il finanziamento pubblico ai partiti pur in assenza dei controlli dovuti in base alla legge.“È una leggina-truffa che aggira un’altra legge truffa”, tuona Grillo, mentre gli fa eco il gruppo M5S alla camera dichiarando a caldo : “Quella di mercoledì sarà ricordata come la giornata della vergogna. Con un colpo di mano i partiti hanno mandato a quel paese la certezza del diritto e si sono intascati un bottino da 45,5 milioni di euro in assenza di qualsiasi controllo sulla loro regolarità finanziaria e fiscale. Mentre i cittadini soffrono stritolati da una crisi che, al di là degli spot del Governo, non accenna a mollare la morsa, i partiti incassano e garantiscono ai loro dipendenti privilegi che i cittadini comuni si sognano. Questa data segna definitivamente la distanza siderale fra i partiti e i cittadini mentre il Movimento 5 stelle resta l’unica forza politica che, oltre a rinunciare a 42 milioni di finanziamento pubblico, ha anche tagliato i propri stipendi per restituirli alla collettività”. Naturalmente il tutto “condito” da una plateale protesta all’interno stesso della Camera dove i deputati Grillini hanno lanciato banconote da 500 euro false in aula, con urla e invettive contro l’iniziativa della maggioranza. Non manca la replica del PD per bocca di Sergio Boccadutri, firmatario del DDL che afferma: “La legge che stiamo approvando semplicemente sana una situazione oggettiva e relativa solamente a quest’anno di fronte alla quale si è trovata la Commissione di garanzia per la trasparenza. Dal M5S abbiamo sentito in questi giorni parole gravi come “ladri”, ma soprattutto autentiche falsità: infatti i Cinque Stelle non hanno rinunciato proprio a nulla. Semplicemente non hanno diritto ad alcun finanziamento perché non hanno depositato alcun documento relativo al bilancio, e non rispettano quanto previsto dalla legge: ad esempio non abbiamo alcuna notizia sui finanziamenti privati che il Movimento di Grillo riceve”. Di certo in questo frangente di crisi e di precarietà del lavoro e coi problemi di incontrollata immigrazione, agli italiani di certo un’operazione del genere non parrà molto “consona” e “coerente” con ciò che la maggioranza DEM continua a “predicare”…. Naturalmente il DDL dovrà passare il paletto del Senato ma verrebbe da pensare a quello che direbbero i nostri nonni “FATE QUELLO CHE DICO, MA NON GUARDATE QUELLO CHE FACCIO”.