Il 31 agosto scorso abbiamo incontrato Mirella Amodeo, presidentessa di Terziario Donna Confcommercio di Reggio Calabria, per farle qualche domanda sulla preoccupante situazione dell’aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”. L’imprenditrice calabrese, rappresentante della realtà produttiva femminile del territorio provinciale reggino, con rammarico e tanta delusione spera in una rapida soluzione ai problemi che aggiungono criticità al sistema produttivo e commerciale locale già messo in ginocchio dalla crisi economica nazionale.
Presidentessa, ormai da diversi giorni non si fa che parlare della situazione che sta trascinando il nostro aeroporto verso la sua totale chiusura. Ultima vicenda la decisione di Alitalia di eliminare uno dei pochi voli di collegamento dell’area dello Stretto con Milano. Cosa ne pensa di quanto sta accadendo?
Alitalia merita tantissime critiche, ma non mi meraviglia affatto, non è la prima volta che la compagnia nazionale dimostra scarsa attenzione alle esigenze del nostro territorio. A questo bisogna aggiungere che purtroppo sul nostro scalo nessuna istituzione è riuscita a fare una seria programmazione tenendo conto del rilancio di un territorio che continua ad essere emarginato e sempre più isolato. Esprimo la mia delusione a nome di tutte le imprenditrici di Terziario Donna per lo scarso interesse che, nel corso degli ultimi anni, si è rivolto alla organizzazione di una governance innovativa e aperta verso la realtà territoriale.
Terziario Donna è l’organizzazione rappresentativa delle imprenditrici associate al sistema Confcommercio, quanto questa decisione incide sulle aspettative di una realtà economica che sta entrando nell’ottica di operare nella dimensione di Città Metropolitana?
Incide profondamente soprattutto se consideriamo che la paralisi dell’aeroporto reggino andrebbe a danneggiare i settori del commercio, del turismo, dei servizi e delle piccole e medie imprese che operano su tutto il territorio provinciale. L’Aeroporto di una Città Metropolitana dovrebbe implementare i voli e non dirottarli su altri aeroporti senza neanche garantire adeguati collegamenti. Deve creare occupazione, garantire servizi, relazionarsi con il territorio facendo rete con le istituzioni e soprattutto deve diventare il cardine attorno al quale tutto il sistema di mobilità urbana ed extra urbana deve svilupparsi, creando a sua volta altri servizi e altra occupazione.
Quanto incide la rete dei trasporti sulla competitività economica di un territorio? E quali dovrebbero essere le strategie da adottare?
Prima di parlare di strategie punterei alle sinergie, partendo dal presupposto che il servizio aeroportuale, non si limita a prestare un servizio passeggeri, ma dovrebbe implementare tutto il settore economico e turistico del nostro territorio. Sicuramente punterei ad un accordo interregionale con la dirimpettaia Sicilia, cercando di intercettare i flussi dei passeggeri messinesi e catanesi. Per fare questo, però, bisogna garantire il funzionamento dell’approdo aliscafi nel molo aeroportuale reggino e un servizio di collegamento metropolitano “di terra” per garantire il diretto collegamento con le aree di sviluppo industriale e gli altri snodi, per non parlare del servizio parcheggi e del servizio navette oggi inesistenti. In poche parole creare un accordo con l’aeroporto Catanese, con le Ferrovie dello Stato, con gli aliscafi e non ultimo con il servizio di trasporto urbano e intercomunale.
Cosa può fare Terziario Donna, nell’ambito delle sue competenze, per supportare iniziative a favore della “ristrutturazione” della realtà aeroportuale reggina?
Terziario Donna, attraverso Confcommercio, può sostenere tutte le iniziative che sarà necessario realizzare sul territorio, può promuovere progetti in rete con le altre realtà economiche nazionali, offrire servizi e divulgare linee guida e prodotti informativi. Basti pensare al ruolo che potrebbe avere creando accordi e scambi con gli importanti eventi fieristici calendarizzati sul territorio nazionale. Quello che ancora manca è il lavoro di squadra. Noi siamo disponibili e aperti a un confronto, perché sosteniamo che le politiche di sviluppo di un territorio debbano coinvolgere tutti gli attori che a vario titolo lo rappresentano.
Antonella Postorino