Parla come un fiume in piena, senza mezzi termini, diretto al pubblico Giampiero Samorì, l’imprenditore che ha deciso di dedicarsi alla politica, ospite del comitato “Per la ricostruzione del centrodestra” e protagonista di un dibattito che si è tenuto ieri (31 agosto), sulla Terrazza Futurista, a Reggio Calabria. Ad intervistare l’avvocato ed economista è stata la giornalista Giancarla Rondinelli, inviata speciale di “Porta a Porta”. Samorì si dice pronto alla sfida e alla ricostruzione di una destra che sia moderna, non più conservatrice, capace di rivoluzionare il sistema economico, dove chi più possiede più paga. Pronta ad investire in un’imprenditoria lungimirante, che non chiuda le porte all’innovazione e alla ricerca. Una destra capace di puntare alla costruzione di un’Italia che deve inserirsi in un sistema europeo, senza più pregiudizi (neanche sugli immigrati, <a cui non dobbiamo garantire casa e lavoro, ma se hanno le bombe in casa, non possiamo chiudere loro le porte>, dice). L’imprenditore modenese non esclude la tassa patrimoniale nel suo programma. Non crede nella flax tax proposta da Salvini (15 per cento per tutti, contribuenti ed aziende) e dice: <Se venisse applicata non avremo i servizi che abbiamo e sono stanco, come molti italiani, di sentire parlare di politica con slogan e promesse. – aggiunge – Serve invece una rivoluzione economica, che sia consapevole che è finito un ciclo, un tempo e volga lo sguardo verso altro: come la ricerca, l’innovazione, la specializzazione, per essere al passo con i tempi>. Per il sud Samorì prevede, nel suo programma, un’area dove sia possibile demolire e ricostruire puntando alle identità del territorio e dove si possa investire grazie alla realizzazione di un’area con una “fiscalità di vantaggio”. Samorì non si definisce <parricida> rispetto a Silvio Berlusconi: <Non serve – dice – e non sarebbe giusto. Aspettiamo che decida, che scelga il suo percorso politico>. Chiede però con forza le primarie per candidarsi alla presidenza del Consiglio dei ministri: <Anche perché il sistema elettorale rimarrà lo stesso>. Se Salvini parla alla “pancia” dell’elettorato, attraverso il talk show, Samorì punta ad una campagna elettorale, fuori dagli schemi e, senza giri di parole, si definisce non un professionista della politica, ma <uno che vuole dare un contributo al suo Paese, dopo aver fatto una lunga esperienza nel mondo del lavoro. Mi darò due anni di tempo. Non andrò nei talk show televisivi. Girerò le piazze d’Italia>. E parte dal sud, da Reggio Calabria e conclude: <Chi vuole unirsi al MIR (Moderati in Rivoluzione, il partito che ha fondato) può farlo da adesso. Noi cominciamo>.
c.s. – comitatoricostruzionecentrodestra