DpR: Aeroporto a rischio chiusura

Destra per ReggioSe non fosse l’ennesimo scippo ai danni di Reggio e dei reggini, ci sarebbe davvero da ridere. Mentre il governo ribadisce che l’aeroporto dello Stretto ha “valenza nazionale”, la città perde il volo su Milano. Alitalia merita tantissime critiche, ma non sarebbe una novità: storicamente la compagnia di bandiera non ha mai manifestato grande attenzione per Reggio.  In questo clima di confusione ed improvvisazione della politica, appare chiaro come le buone intenzioni che a tutti i livelli, dal Governo al Municipio, ci si affanna a diramare possano essere considerate alla stregua di spot da social network e non come dichiarazioni impegnative rilasciate da parte di soggetti istituzionali. E’ di questa stagione estiva, infatti, sia l’intervista su un giornale nazionale da parte del primo cittadino che parlava delle infrastrutture come il nodo necessario per lo sviluppo ed rilancio di un territorio sempre più marginale ed isolato, sia il proclama di Renzi che pare stia lavorando ad un piano per il rilancio del SUD, nell’ambito del quale risulterebbero fondamentali gli investimenti strutturali finalizzati a ridurre il gap accentuato tra diverse aree dello stesso paese. Bene, per tutta risposta alle dichiarazioni dei “dominus” comunali e nazionali, a Reggio l’Aeroporto è quasi paralizzato da una crisi convulsiva rispetto alla quale tutte le istituzioni sono interessate ma appaiono, oggi, come soggetti incapaci di delineare una strategia che riesca a colmare il divario esistente tra economicità ed efficienza da una parte e gestione fallimentare dall’altra; dunque, la scelta dell’Alitalia che annulla uno dei pochi voli di collegamento dell’area dello Stretto con Milano, determinando l’ennesima penalizzazione che rischia di lasciare vuote le piste del Tito Minniti. In conclusione ed in totale contraddizione con gli spot governativi, sul piano nazionale si registrano le riflessioni di un esponente PD di area renziana, l’On. Carbone, che individua proprio negli aeroporti di Reggio e Crotone due infrastrutture da chiudere, forse anticipando talune indicazioni operative che dovrebbero caratterizzare un Piano per il SUD che, dopo le belle intenzioni, nei fatti mortificherebbe aree che si dice di voler tutelare ma che, proprio nelle scelte strategiche, vengono trattate come colonie di un governo lontano. Dinanzi a tali preoccupanti e gravi scenari, dimostrino i vari Falcomatà ed Oliverio di avere a cuore le sorti di questa terra attestando con atti ed assunzioni di responsabilità inequivocabili, che le ragioni del PD e quelle del Governo, quando vanno in direzioni contrapposte al bene della Comunità calabrese, vanno smascherate e contrastate, senza se e senza ma; diversamente i Reggini, per primi, dovranno tirare le somme del prezzo e del danno causato da logiche che, con supponenza demagogica, condannano alla desertificazione oggi l’aeroporto domani la nostra Città e l’intera Calabria.

 

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