Il dramma dell’immigrazione rischia di intensificarsi enormemente nel corso delle prossime ore con l’estendersi di un nuovo (ma mica tanto!) fronte, quello macedone. Secondo quanto emerso da un’indagine dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, si prevede che il numero di immigrati che potrebbero attraversare la frontiera tra la Grecia e la Macedonia possa arrivare a quota 3 mila unità al giorno. I Paesi di provenienza – che p
otrebbero comportare a favore di questi immigrati lo status di rifugiati – sono i tre Stati del medio oriente maggiormente colpiti da guerre interne e crisi umanitarie, ovvero Siria, Afghanistan e Iraq. Nel frattempo, Francia e Germania hanno organizzato un vertice a due per affrontare la questione. L’Italia, nonostante sia il Paese maggiormente colpito dall’ondata migratoria, è stata esclusa. Circostante, questa, che testimonia ancora una volta (qualora ce ne fosse realmente bisogno) il grado di importanza e di influenza che il premier Renzi ha (ottenuto) nel contesto europeo dalla sue nomina a Capo del Governo. Lo ha sottolineato con puntualità, attraverso la sua pagina facebook, il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, secondo la quale, “l’Italia trattata come una colonia, con Nazioni straniere che decidono cosa debba succedere a casa nostra”. “È questo – ha continuato – il prezzo che si paga ad avere un governo non scelto dal popolo italiano, ma voluto dalle lobby europee”. L’argomento di maggiore discussione riguarda sempre le quote di redistribuzione dei profughi, giacché da Bruxelles si ritiene che il numero di 40mila individui “resta una cifra proporzionalmente molto piccola rispetto al numero di persone che arriva” in Europa. In quest’ottica, pertanto, sono stati ampiamente criticati i Paesi, e i loro leader, che hanno deciso di far ricorso a misure drastiche per arginare e combattere il fenomeno e per presidiare e monitorare i confini, come l’Ungheria e la Bulgaria. (immagini di repertorio)
