Le ondate migratorie che stanno colpendo l’Unione europea, ormai, stanno raggiungendo livelli e dati insostenibili e mai verificatesi negli anni precedenti. Quel che è peggio, tuttavia, è che la classe politica europea pare non voglia o non riesca a trovare una soluzione soddisfacente, che sappia coniugare solidarietà, assistenza e promozione di una strategia che aiuti a risolvere i problemi nei Paesi di partenza. Dall’inizio dell’anno fino ad oggi, quindi nei primi sette mesi di questo 2015, sono giunti nell’Ue circa 340 mila immigrati. Ma il vero dato sconcertante è che, di questi, ben 107 mila sono stati conteggiati nel solo mese di luglio, più del triplo se consideriamo lo stesso periodo del 2014.
Ma, se da un lato, popolari e socialisti europei non riescono ad accordarsi quasi su nulla, neppure sulle quote dei richiedenti asilo, sono in forte crescita sia i movimenti nazionalisti che quelli regionali, i quali, talvolta con ragioni e soluzioni simili, si oppongono con forza a quella che denunciano come vera e propria invasione. Per citarne alcuni, dal Regno Unito di Cameron all’Ungheria del premier Orban e della cosiddetta estrema destra di Jobbik (Movimento per un’Ungheria Migliore), dalla Francia di Marine Le Pen all’Italia, dove a contendersi lo spazio politico sono la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Matteo Salvini non si dice preoccupato ma orgoglioso degli attacchi che riceve sul tema immigrazione, dal PD ai Cinquestelle, passando per qualche vescovo e per alcuni di Forza Italia.
Il leader del Carroccio non molla la sua battaglia contro Matteo Renzi e, sulla base dei vari temi che stanno caratterizzando la sua vita da segretario federale della Lega, immigrazione e tasse in primo luogo, ha lanciato un appello a tutto il centrodestra per una manifestazione contro il segretario del pd e premier non eletto. “Disobbedienza pacifica contro un governo abusivo!”, prevista per il 6,7, e 8 novembre.