Gli “italiani” non solo clienti, fornitori o distributori, ma anche rivali industriali e commerciali. Il volume di affari prodotto dall’interscambio tra Italia-Germania è molto elevato: nel 2014 è stato di circa 103 miliardi di euro, una cifra che ammonta quasi alla somma degli scambi che intratteniamo con Francia e Regno Unito insieme. Un buon motivo per il quale la Germania è tornata ad “interessarsi” alle imprese italiane. In base ai dati forniti da un rapporto di Kpmg, che prende in esame una frazione temporale che va dal 2008 a oggi, si sono verificate 72 acquisizioni tedesche in Italia, con un investimento totale di oltre 15 miliardi, individuati per metà nel comparto industriale. La fabbrica delle motociclette MV Agusta, acquistate dalla stella a tre punte Mercedes a fine ottobre 2014, la Ettore Cella specializzata in termostati per l’industria chimica e la Oil&Gas comprata dalla Wika. Più recente l’accordo tra Italmobiliare e Heidelberg Cement in relazione alla compravendita del 45% di Italcementi, operazione da 1,6 miliardi di euro che darà vita al secondo gruppo mondiale nel settore. Italia e Germania hanno specializzazioni industriali in settori molto simili o attigui, potrebbe essere quindi una strategia di Berlino in un momento economicamente sfavorevole al Bel Paese, quella di acquisire potenziali concorrenti.
banner
Recommended For You
About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.