Finalmente il governo Renzi ha realizzato che occorre intervenire in Libia chiamando in causa anche l’ONU perché si occupi anche di questa zona nord-africana e non solo di Iraq e Siria in quanto parte del territorio è sotto controllo dell’Isis. E’ l’unico modo per arginare anche gli sbarchi di clandestini, profughi e migranti che ogni giorno salpa dalle coste libiche alla volta di quelle italiane. Una soluzione che arriva molto tardiva si pensi già che ai tempi della guerra al colonnello Gheddafi, Silvio Berlusconi avvertì che la cauta del regime libico avrebbe dato il via ad un’emorraggia migratoria senza precedenti in Europa. La Francia non volle nemmeno ascoltare il Paese che conosceva meglio la situazione in loco e che aveva trovato degli accordi stabili probabilmente migliorabili per fermare l’afflusso di clandestini. Lo stato transalpino iniziò quindi a bombardare nel nome della democrazia, (anche se nessuno glielo aveva richiesto) gli americani supportarono l’impresa (tanto per loro trattavasi solo di scaricare un po’ del vecchio arsenale bellico lasciato in qualche base sotterranea a marcire), l’Italia dovette prendere parte in quanto membro dell’ONU ma con un ruolo di supporto logistico. Si possono ricordare ancora le pressioni interne che subì l’allora amministrazione Berlusconi dalla sinistra italiana, la stessa che oggi al governo si è resa conto che quella guerra ci ha solo danneggiati e adesso chiede a gran voce di mettere in ordine la situazione libica con un intervento internazionale. All’epoca dei fatti fu anche capace di creare sui media reportage di come venivano trattati i migranti che cercavano di percorrere la via per arrivare in Europa. Si videro stracci ed ossa nel deserto, si parlò di campi d’accoglienza fatiscenti in Libia, di violenze , di soprusi ma oggi cosa è cambiato? I morti non sono più nel deserto ma nel Mar Mediterraneo, i campi d’accoglienza esistono ancora gestiti non più dallo stato ma dagli scafisti, i soprusi all’ordine del giorno da parte dell’ISIS. La responsabilità di quanto sta accadendo adesso in Europa, l’ecatombe che colora il Mare Nostrum di rosso ed il disagio che stanno vivendo in primis gli italiani hanno dei nomi e cognomi. E’ ora di farli…
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.