Prezzo del greggio ai minimi da 6 anni
La Cina ha deciso, come era stato ampiamente predetto da molti economisti, la seconda svalutazione della moneta nazionale, che avviene però a sole 24 ore dalla prima. Una soluzione adottata dal governo di Pechino per bilanciare la forte ascesa del Dollaro USA. E’ una chiara mossa di carattere economico che scatenerà una guerra tra valute, ha già coinvolto in parte le monete di Australia, Sud Corea e Singapore.
La People’s Bank of China , ha deciso di svalutare lo dell’1,62% sul dollaro, dopo una prima svalutazione del 1,9% già decisa ieri. Oggi il tasso di cambio è fissato a 6.3306 sulla valuta USA. A risentire della svalutazione sono stati subito i prezzi delle materie prime: petrolio e minerali. la prima ripercussione in Europa, oltre al ribasso di numerose borse è rilevabile sull’indice Zew che è sceso a sorpresa.
La manovra economica cinese è stata effettuata per rilanciare l’export e frenare il deflusso di capitali subito, inizialmente la banca centrale aveva tentato ad intervenire sulla situazione pompando denaro e tagliando i tassi, manovra spericolata che ha favorito la fuga di capitali, si sarebbe potuto scegliere una svalutazione ancora più massiccia ma molte aziende locali indebitate in dollari sarebbero fallite, quindi si è scelta una via graduale con un “deprezzamento una tantum” controllato per smuovere l’economia interna rispondere.
Fabrizio Pace