Reggio Calabria – 19 50 – Si è tenuto questo tardo pomeriggio sul centralissimo Lungomare di Reggio Calabria il Gay Pride, il secondo che ospita la nostra città. Questa volta i partecipanti erano in numero nettamente minore ma sono stati ugualmente rumorosi e “coloriti” nello sfilare danzando accompagnati da musica pop. Molti gli slogan ai megafoni per rivendicare la parità dei diritti e l’orgoglio omosessuale, il tutto nel nome dell’amore universale. Una domanda sorge spontanea, hanno davvero bisogno di fare questo?! Organizzando queste “manifestazioni” riescono ad ottenere realmente qualcosa!? Sicuro la curiosità ed i sorrisi di chi li guarda… E’ difficile credere che veder ballare gente, con indosso costumi colorati stile carnevale, su camion incolonnati che suonano musica a “palla” possa stimolare o indurre profonde riflessioni su chi guarda attonito, divertito o anche nauseato. Non è forse arrivato il momento che le associazioni gay usino strumenti differenti per attirare l’attenzione verso temi che sono della massima delicatezza? Il Gay Pride così fatto non è da l’idea solo di una grande festa e dell’ostentazione di qualcosa che dovrebbe invece essere proposto con naturalezza?…
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.