Il registro delle unioni civili rappresentava, per l’attuale amministrazione comunale, una delle emergenze della città di Reggio Calabria, tanto che per la sua approvazione è stata convocata una sessione straordinaria del Consiglio comunale. Ma, a quasi 3 mesi da dalla sua votazione, questo registro in realtà non esiste. Ci siamo recati presso la segreteria generale del Comune per iscriverci ma la risposta è stata che ancora il registro per le unioni civili non è attivo. Ci è stato anche consigliato di scrivere una lettera ufficiale per chiederne conto e, non vorremmo sembrare maliziosi, ci è parso di capire che paradossalmente noi siamo stati i primi a volerne richiedere l’iscrizione. Tutto ciò conferma inesorabilmente che questo registro, illegittimo e già inutile in quanto non garantisce alcun diritto, è solo uno strumento ideologico che mira ad indebolire la famiglia naturale e l’istituto del matrimonio costituzionale fra un uomo ed una donna. Ci sentiamo, pertanto, di suggerire a questa amministrazione di abbandonare le suggestioni ideologiche di piccoli gruppi e di accogliere le istanze del popolo della famiglia che ha mostrato tutta la sua bellezza lo scorso 20 giugno a Roma quando una folla oceanica ha invaso piazza San Giovanni. Un primo piccolo passo potrebbe essere dando seguito e concretezza alla mozione per la famiglia già approvata dal Consiglio comunale reggino, che è sovrano, ed indire la prima festa della famiglia naturale.
Giorgio Arconte – portavoce circolo reggino de LMPT Italia