Confesercenti: “Italiani più incerti, pesano timori su occupazione e quadro internazionale”

Ma rispetto a luglio 2014 cresce fiducia sia per imprese (+6,4) sia per consumatori (+4,3) Ora governo acceleri su tagli  al fisco”

ConfesercentiLa fiducia dei consumatori e delle imprese è in calo a luglio. Secondo i dati diffusi dall’Istat. Per i consumatori l’indice cala da 109,3 di giugno a 106,5 mentre per le imprese scende più lievemente, a 104,3 da 104,7 punti. L’Istat rileva che diminuiscono tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Variazioni più marcate si rilevano per il clima economico e per quello futuro, che passano rispettivamente a 127,9 da 138,6 e a 114,6 da 119,2. Il clima personale e quello corrente diminuiscono in maniera più contenuta attestandosi rispettivamente, a 99,5 da 100,0 e a 101,7 da 103,3. I saldi dei giudizi e delle attese dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese peggiorano passando rispettivamente a -69 da -57 e a -4 da 9. Il saldo relativo ai giudizi sull’andamento dei prezzi passa a -17 da -21, mentre quello riferito alle attese rispetto ai prossimi 12 mesi passa a -22 da -20. Il saldo sulle attese di disoccupazione aumenta a 28 da 10 dello scorso mese. Riguardo al clima di fiducia delle imprese, sale a 110,0 da 109,2 il clima delle imprese dei servizi di mercato e a 106,5 da 105,9 quello delle imprese del commercio al dettaglio, mentre scende a 103,6 da 103,9 quello del settore manifatturiero e a 117,6 da 119,7 quello delle costruzioni. Nelle imprese manifatturiere, migliorano i giudizi sugli ordini (a -12 da -13 il saldo), mentre le attese di produzione rimangono stabili (a 11); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino passa a 3 da 2. Nelle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -34 da -33) sia le attese sull’occupazione (a -11 da -9). Nelle imprese dei servizi migliorano i giudizi e le attese sugli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 5, i rispettivi saldi) ma peggiorano le attese sull’andamento generale dell’economia (a 12 da 18). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 7) mentre peggiorano le attese sulle vendite future (a 21 da 23); in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 10 da 5). Il calo della fiducia registrato a luglio riflette l’aumento delle incertezze degli italiani, dovute soprattutto ai timori legati al lavoro e al quadro internazionale. Ma il clima generale rimane comunque migliore rispetto ad un anno fa: nel confronto il 2014, sono in crescita sia l’indice di fiducia delle imprese (+6,4 punti) sia quello dei consumatori (+4,3). Così Confesercenti, in una nota, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat, che registrano un deciso calo della fiducia dei consumatori e uno più contenuto per le imprese. Per quanto riguarda i consumatori, sulla diminuzione rilevata a luglio 2015 sembrano avere inciso le difficoltà del contesto internazionale, questione Grecia in primis, che hanno influenzato il giudizio sulle prospettive di ripresa dell’economia italiana. Ma pesa anche la delusione per una ripartenza dell’occupazione più debole di quanto si sperasse. E’ indicativo, da questo punto di vista, che la fiducia dei consumatori peggiori rispetto al mese precedente soprattutto riguardo le attese sulla disoccupazione e sulla situazione economica dell’Italia, mentre siano addirittura in leggero miglioramento i giudizi sul bilancio familiare e sulle opportunità attuali e future di risparmio. Sul fronte delle imprese, si registra l’andamento positivo, e quindi in controtendenza, dei servizi di mercato ed il commercio. A trainarli è il turismo: i buoni flussi di visitatori registrati a luglio sembrano avere inciso sul repentino miglioramento del clima nella distribuzione tradizionale e nei servizi di settore. Il turismo italiano dimostra di essere dinamico, ma ha bisogno di investimenti per fronteggiare una concorrenza internazionale sempre più agguerrita. Su tutte le imprese, in generale, incide poi ancora un carico fiscale eccessivamente alto, che frena investimenti ed assunzioni e le rende meno competitive con l’estero. Il Governo acceleri sul piano di riduzione delle imposte promesso: è un intervento atteso ormai da troppi anni, che restituirà fiducia ad imprese e famiglie e consoliderà la ripresa economica del Paese. dati

 

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