E a giugno e a luglio si teme l’effetto meteo: il caldo raffredda i consumi, Caronte e Flegetonte frenano pure i saldi
A maggio 2015 le vendite al dettaglio sono diminuite in termini di valore dello 0,1% rispetto ad aprile 2015, mentre sono salite dello 0,3% rispetto a un anno prima. Lo rileva l’Istat, precisando che rispetto ad aprile il valore delle vendite cala dello 0,2% per i prodotti alimentari e resta invariato per i prodotti non alimentari. Nel confronto con Maggio 2014, precisa l’Istat, si registra una variazione positiva (+1,8%) per il valore delle vendite delle imprese della grande distribuzione e una diminuzione (-1,0%) per quelle delle imprese operanti su piccole superfici. Nella grande distribuzione il valore delle vendite aumenta, in termini tendenziali, dell’1,6% per i prodotti alimentari e del 2,1% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici, invece, le vendite registrano una variazione negativa sia per i prodotti alimentari (-2,2%) sia per quelli non alimentari (-0,6%). Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, a Maggio aumentano dell’1,1% le vendite degli esercizi non specializzati e del 5,5% quelle degli esercizi specializzati. Tra i primi, aumentano dello 0,9% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,3% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. Per quanto riguarda le vendite di prodotti non alimentari, a maggio 2015 si registrano andamenti piuttosto eterogenei fra i vari gruppi. Le variazioni positive più ampie, in termini tendenziali, riguardano i gruppi Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+3,3%) e Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+2,4%). La flessione più marcata riguarda, invece, il gruppo Cartoleria, libri, giornali e riviste (-1,5%). “Per le PMI la crisi del commercio non è mai finita. Dopo il timido rimbalzo positivo di aprile (+0,1%), maggio torna a segnare l’ennesima contrazione delle piccole superfici (-1%). E giugno e luglio non si preannunciano positivi: oltre alle situazione economica ancora difficile, i consumi saranno condizionati anche dal fattore meteo. La calura eccezionale è stata infatti una doccia fredda per le vendite: l’arrivo di Flegetonte e Caronte ha avuto un effetto positivo sul turismo, ma sta avendo conseguenze negative sullo shopping, in particolare per le PMI del commercio. Il gran caldo ed il solleone hanno infatti ridotto l’afflusso di clienti nei negozi tradizionali, frenando anche le vendite dei saldi estivi in molte località”. Così Confesercenti commenta i dati Istat sulle vendite a Maggio. “Sulle piccole superfici pesa anche la distorsione di mercato introdotta con le liberalizzazioni degli orari e dei giorni di apertura voluta dal Governo Monti. Le aperture continue delle attività stanno spostando sempre più quote di mercato dai piccoli negozi alla grande distribuzione. Una conseguenza della deregulation che abbiamo sempre denunciato, e che appare evidente dalle rilevazioni Istat: da gennaio a maggio il fatturato della grande distribuzione è cresciuto dell’1,4%, mentre le piccole superfici hanno registrato una flessione dello 0,6%. La gravità della situazione è confermata anche dai dati sulla mortalità delle imprese: nel 2015 sono già spariti oltre 10mila negozi, quasi 90 al giorno. In generale, su tutte le attività commerciali continua ad incidere la debolezza della domanda interna, che stenta a ripartire con forza, limitandosi a variazioni intorno allo zero. Appare dunque sempre più urgente varare il piano di riduzione fiscale annunciato dal premier, intervento che auspichiamo possa resuscitare la spesa delle famiglie, attualmente in stato di animazione sospesa”.
c.s.