121 suicidi nel 2015 per la crisi. Il 4,1% in Calabria

impiccagioneUn’indagine, svolta dalla Link Campus University di Roma, mette in evidenza che sono già 121 le persone, di cui 10 sono donne, che si sono tolte la vita per motivi economici nei primi sei mesi del 2015, il peggior dato rilevato dal 2012 fino ad ora, con un’impennata soprattutto nel Mezzogiorno e nel Nord-est. E quest’anno, dopo l’aumento dei casi tra i disoccupati nel 2014, tornano a crescere i suicidi tra gli imprenditori, con 53 casi. Tra i disoccupati sono 43 i casi rilevati, 19 tra i dipendenti, mentre tre tra i pensionati. Per quanto riguarda l’età media dei suicidi si è  evidenziato un abbassamento della soglia rispetto al 2014, il 28,9% dei casi ha interessato la fascia tra 35 e 44 anni, mentre i 45-54enni scendono al 26,4%. Anche tra gli under 35 il fenomeno è in crescita, con il 12,4% dei casi, il doppio rispetto al 2014. L’aumento maggiore si è verificato nel Mezzogiorno, con 37 casi, e nel Nord-Est, con 35 casi, mentre calano di molto nel Nord-Ovest, al Centro,  e nelle Isole dove addirittura  si dimezzano. Complessivamente dal 2012 il maggior numero di suicidi legati alla difficile situazione economica si registra soprattutto nel Nord-Est, con 146 casi, a seguire il Sud con 126, il Centro con 120, il Nord-Ovest con 108 e le Isole con 59. Tra le regioni il Veneto rimane l’area più colpita e con il maggiore incremento, infatti da sola rappresenta in questo primo semestre il 23,1% del totale dei casi. A seguire la Campania, che supera la Lombardia e raggiunge un’incidenza del 15,7%. Cresce, nei primi sei mesi del 2015 rispetto al primo semestre del 2014, anche il numero dei suicidi in Calabria, il 4,1% contro l’1,7%, nel Lazio con il 5,8% contro il 4,3%, in Puglia con il 4,1% contro il 3,5% e nel Piemonte con il 3,3% contro il 2,6%. Appaiono invece in calo, in riferimento sempre al 2014, i casi di suicidio soprattutto in Lombardia con il 9,1% contro il 12,2% dello stesso periodo 2014 e in Liguria con il 4,1% a fronte del 7%.

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About the Author: Katia Germanò