Non se ne parla molto, anzi si tende a minimizzare e a glorificare le ottime azioni del servizio di intelligence italiano contro il terrorismo ma è palese che il livello di allerta sul territorio italiano è salito sino al massimo livello. Una prova ne è l’arresto di Brescia effettuato ieri, dove due filo-jiadisti tramavano attentati contro Rome e Milano ed i loro obiettivi sensibili. Dalle intercettazioni rese note si palesa l’odio verso il mondo cristiano eppure gli ultimi due erano regolarmente residenti in italia, presumibilmente integrati ma totalmente devoti ad una estremizzazione del Corano che considera infedeli tutti coloro che professano religioni diverse. Uno dei due addirittura progettava un attentato ad una base militare, del quale però ancora non aveva stabilito la data. La Digos li seguiva già da tempo e da quello che riporta ilGiornale ” passavano tutto il tempo libero dal lavoro ad elaborare atti di terrorismo violenti, in particolare mettere una bomba da qualche parte…” . Musulmani integrati o ritenuti tali o che si fingono tali come il tunisino ed il pakistano di ieri, fa paura pensarlo, ma chissà quanti ce ne sono in Italia. Un numero consistente che le nostre forze dell’ordine tengono non senza problemi sotto controllo ma la situazione tende a divenire insostenibile in quanto tra gli arrivi giornalieri di migranti si annidano, in base fonti dei servizi di mezza Europa, anche terroriste seguaci dell’ISIS o di Al Qeada. Ora se già controlliamo con difficoltà chi vive da anni sul territorio e la cui vita è nota allo stato ed alle forze dell’ordine italiane come possono fare quest’ultime ad tenere sotto controllo anche chi arriva tra le carrette del mare, sprovvisto di documenti o con gli stessi contraffatti, con lo scopo di mischiarsi con i veri disperati per poi colpirci? E’ un sistema che potrebbe collassare da un momento all’altro. I terroristi hanno il vantaggio di proporre, in un momento di povertà internazionale, una vita agiata purché la si dedichi al Califfato, sono note le promesse di una casa, un salario, una donna da sposare in cambio dell’arte militare. Sono le “sirene” con cui gli uomini dell’Isis reclutano miliziani tra le persone che già vivono in Europa e sono di fede musulmana per non parlare delle promesse che riguardano l’aldilà. L’allarme delle forze dell’ordine, l’intolleranza della gente, deve fare riflettere, il Ministro dell’Interno Alfano perché “loro”, i fondamentalisti islamici non scherzano e non hanno nulla da perdere dato che il mondo in cui vivono è una bettola in confronto al paradiso promesso da alcuni Imam.
banner
Recommended For You
About the Author: Redazione ilMetropolitano
Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione