L’estinzione anticipata del mutuo in Italia veniva abolita in Italia più di 7 anni ma adesso una nuova direttiva europea, che si pone l’obiettivo di uniformare la situazione dei mutui in tutto il territorio comunitario, la reintroduce. In nome dell’omologazione e della standardizzazione europea, il Parlamento UE ci fa fare un gran passo indietro.
Il tutto è scandito nell’articolo 25 della normativa europea 2014/17 nota con la sigla MCD recepita in Italia il 2 luglio scorso dalla legge di delegazione europea, ed entro il 26 marzo 2016 il nostro Governo dovrà approvare il decreto delegato che renderà operativa la direttiva UE ed invalidare il vecchio Decreto Bersani.
Nel settore dei mutui ci si aspetta anche un blocco nelle surroghe – cioè la possibilità di trasferire il debito ad un’altra banca che propone condizioni migliori, senza sopportare costi per le formalità della sostituzione – che si erano create un mercato, pari oggi al 60% del comparto dei mutui, proprio per l’assenza di costi del trasferimento dell’ipoteca.
Questo passaggio, adesso, avrà di nuovo un costo anche se è logico che non si tornerà ai livelli del 2007 quando chiudere anticipatamente una linea di finanziamento poteva costare anche il 6% del capitale residuo. Il nuovo dazio graverà per l’1% del capitale residuo e questo avrà come effetto la riduzione della convenienza del passaggio da una banca all’altra.