di Carlo Viscardi – Il premier italiano, Renzi, ormai non da più retta alle critiche ed agli apprezzamenti degli imprenditori del suo paese, ma preferisce guadagnarsi gli “elogi” dalla “compagna” Merkel.
Il premier dai microfoni dell’ultima conferenza tenutasi a Berlino, ribadisce che le riforme costituzionali ripartono al Senato, con l’obiettivo di completarle in modo da svolgere il referendum confermativo nel giugno 2016, ricevendo il giudizio positivo, o il benestare che dir si voglia, di Frau Merkel sulle riforme realizzate.
Ci si domanda quali siano le riforme a parte il job-act, che sembra non dare le risposte tanto attese, ed all’Italicum, riforma elettorale tanto sbandierata ma “imposta” al paese a “suon” di voti di fiducia. Non dimentichiamoci che la tanto pubblicizzata “riforma del Senato” nel cronoprogramma esaustivamente spiegato con le sue slide, sarbbe dovuto essere già giunto a termine molto tempo fa. Avrebbe dovuto far parte di quelle “una riforma al mese” che avrebbe dovuto scandire l’operato del governo. Operato criticato da Pier Silvio Berlusconi che dichiara : “L’anno scorso dissi di tifare per la fretta del governo Renzi, ora sembra che le tanto annunciate riforme economiche abbiano accusato un forte rallentamento; è successo qualcosa? (giustamente si chiede) No, appunto. E’ il momento di darsi un mossa”. (da TGcom24)
Le critiche arrivano anche da un suo ormai “ex” grande sostenitore, Diego Della Valle, che dichiara : “Non voglio aprire polemiche, mi dispiace ammetterlo, ma credo che questa sia un’esperienza governativa che sia arrivata un po’ alla fine. Ahimè, io avevo detto a Matteo a suo tempo “stai attento che se non si arriva molto preparati si corre il rischio di finire come tutto quello che abbiamo visto precedentemente; Oggi la mia personale impressione è che il presidente della Repubblica dovrebbe prendere atto che c’è un Governo che non è stato eletto dal popolo, ma è stato messo lì da un precedente presidente della Repubblica; Oggi il governo e in assoluto affanno, non riesce a fare per mille motivi le cose che aveva promesso. È ripartita la liturgia della vecchia politica. Oggi ci vuole un governo di persone che sappiano fare le cose che servono, quelle essenziali e che ci porti al 2018…Se non prendiamo atto che questa è la situazione ci prendiamo in giro tra noi …..” e la critica del patron della Tod’s si chiude con un appunto abbastanza al “vetriolo” infatti dichiara : “Non si può andare a votare ora perché ci sono troppe emergenze, ma non si può continuare ad andare avanti con un governo che le cose non le può fare per mille motivi. C’è bisogno di gente competente con dei curricula. Non mettiamoci amici degli amici”. Ma al Premier sembra che le critiche dei due più importanti imprenditori del nostro paese non contino nulla, o meglio come avrebbero detto i nostri vecchi, “ entrano da una parte ed escono dall’altra”; Per lui sono più importanti gli assensi della Merkel, che non penso guardi agli interessi del nostro paese, ma agli interessi della sua Germania…