Si è svolto nella sede di Confindustria Reggio Calabria un incontro fra l’azienda Mucciola Spa, specializzata nella realizzazione di impianti tecnologici residenziali e industriali, rappresentata da Massimo Mucciola delegato ai rapporti con Confindustria e i rappresentanti sindacali Antonio Pensabene, segretario generale Fiom Cgil Reggio Calabria – Locri e Antonio Faccì, Rsa Fiom Cgil. All’incontro ha preso parte anche Ivan Vita, funzionario di Confindustria Reggio Calabria. Al centro della riunione voluta dall’associazione di via del Torrione e dai sindacati, è stata posta la vicenda legata al completamento dei lavori di ristrutturazione, adeguamento ed ampliamento dell’aerostazione passeggeri dell’aeroporto dello Stretto “Tito
Minniti” di Reggio Calabria. Lavori fermi ormai da tre anni in seguito ad un’interdittiva prefettizia scattata nel luglio del 2012 e rispetto alla quale, però, si attende ancora dall’ottobre del 2013 la sentenza del Tar. Lo stesso Tar, peraltro, nell’aprile del 2013 accogliendo il ricorso dell’azienda Mucciola aveva emesso un’ordinanza con cui sospendeva l’interdittiva disponendo la riconsegna dei lavori ad un’impresa che, fra le altre cose, aveva fra i suoi committenti anche la caserma dei Carabinieri, la sede della Dia, la Questura e gli uffici della Guardia di Finanza.
“Da allora però – ha commentato Massimo Mucciola a margine dell’incontro con i sindacati – non si sono fatti grandi passi in avanti. Noi come impresa abbiamo cercato di compiere ogni sforzo possibile per cercare di far ripartire i lavori, appellandoci anche all’articolo 32 del Decreto legge 90 del 2014, per ottenere il commissariamento del ramo d’azienda che si occupa di questa opera pubblica. Richiesta avanzata alla Prefettura alla fine del 2014 e rispetto alla quale, però, non abbiamo avuto un pronto riscontro. E’ stato infatti necessario avanzare un ricorso al Tar che nel gennaio di quest’anno ha condannato il silenzio della Prefettura disponendo ulteriori novanta giorni di tempo, per provvedere alla nomina del commissario. Tale lasso di tempo – ha spiegato Mucciola – è trascorso per intero fino alla conferenza di servizi del 19 maggio scorso che tuttavia non ha chiarito nessuno degli aspetti utili allo sblocco della vicenda. Eppure a me risulta che il tribunale di Reggio Calabria abbia provveduto alla nomina del commissario, per cui servirebbe solo il via libera del prefetto per poter operare nel quadro dell’iter previsto dal Decreto legge 90”.
A questi aspetti di carattere burocratico si innesta quello di carattere economico perché, ha spiegato lo stesso Mucciola, “sembra che alla Sogas manchi una somma di circa un milione e mezzo. E in ogni caso, l’inutilità dell’eventuale riconsegna dell’appalto, a causa della mancanza dei fondi necessari, mi è stata confermata dalla stessa Prefettura pochi giorni dopo la conferenza di servizi”.
Sul fronte occupazionale inoltre, “l’azienda – ha chiarito Mucciola – ha usato da subito, ovvero sin dall’intervento dell’interdittiva tutti gli strumenti di tutela e gli ammortizzatori sociali possibili per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali. Oggi però, è necessaria una risposta forte delle istituzioni, in primis della Prefettura e della Provincia quale maggiore azionista della Sogas, perché il 30 giugno scadrà il contratto di solidarietà aprendo una grave emergenza sotto il profilo occupazionale. Noi vogliamo scongiurare tutto ciò per questo abbiamo voluto rafforzare l’interlocuzione con i rappresentanti sindacali. Ma, ribadisco, ci aspettiamo ora una chiara assunzione di responsabilità da parte degli organi competenti”.
Ufficio stampa Confindustria Reggio Calabria