“Nel 2014 l’aliquota d’imposta sulla r.c. auto è aumentata in 15 province: incrementi di tassazione sono avvenuti nelle province siciliane, in due delle province sarde e a Reggio Calabria. Solo nella provincia di Firenze l’aliquota è stata rivista al ribasso”. Lo si evince dalla relazione sull’attività svolta dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni nell’anno 2014, che si è occupata –tra l’altro – di analizzare parametri importanti connessi con l’Rc Auto, su un elenco di 21 province.
La provincia di Reggio Calabria fa registrare un “sensibile calo” sul fronte della frequenza dei sinistri, pari a -3,6%, cui corrisponde un +3,2% sul fronte degli importi. Per quel che concerne i sinistri con microlesioni pagati, gli importi pagati a titolo definitivo fanno segnare un – 8,8%, mentre la velocità di liquidazione registra il 61,3%. Confrontando questi dati, rispettivamente con la media delle 21 province e con la media nazionale si evince, invece sia un aumento dei sinistri (+2,7% e +0,8%) che un aumento degli importi (+3,9% e +0,1%). La velocità di liquidazione risulta pari, precisamente, al 63,9% e al 67,0%. Nel documento, tuttavia, si legge che “l’aumento del numero dei sinistri è dovuto essenzialmente alla componente a riserva e quindi alla parte stimata che comprende anche quella relativa ai sinistri avvenuti ma ancora non denunciati (IBNR)”. “Ciò in particolare a Napoli (+28,3%), Trieste (+18,3%), Genova (+11,2%), province per le quali si registra anche un aumento di frequenza, mentre il contrario avviene a Trento (-9,5%) e L’Aquila (-7,5%)”.
La frequenza dei sinistri è pari al 5,1% (in diminuzione del 6,1%), mentre il costo medio dei sinistri pagati è di 3.120 euro (con una variazione pari al 3,2%), rispetto ad una media nazionale che si attesta al 6,5% (-1,6%) e a 2.380 euro. Su questo fronte, si può aggiungere anche il dato inerente l’incidentalità per chilometro, fenomeno aggravato “da una serie di altri fattori, tra cui la sicurezza stradale ed il parco veicoli circolante su uno specifico territorio”. Secondo quanto emerso, il tasso di “incidentalità” rilevato per la provincia di Reggio Calabria è pari a 1,32 per il 2012, a 1,21 per il 2013 e a 1,20 per il 2014.
Sul fronte decisivo dei prezzi, con riguardo al cosiddetto premio puro, Reggio Calabria fa segnare aumento dello 0,4% accompagnato dal già altissimo valore di 340 (media nazionale: -2,3%, 286; media province: 0,4%, 314). Con riferimento, invece, al premio medio lordo, si registra una variazione pari a -6,6% ma il valore resta tra i più alti (679, secondo solo a Napoli con 804), rispetto a una media province e una media nazionale che, rispettivamente, segnano variazioni pari a -3,9% (549 valore) e -4,9% (507 valore). Anche il prezzo medio effettivo resta a livelli alti 640 su una media nazionale pari a 475 e una media tra le 21 province pari a 511.
“Per quanto concerne l’età – si legge ancora – le diminuzioni del prezzo medio effettivo sono più elevate per la fascia di età 35-45 (-8,5%) e più contenute per gli assicurati fino a 25 anni (-3,7%).
La relazione dell’Ivass, infine, si è occupata anche delle variazioni nei sinistri tra 2013 e 2014, l’indagine condotta riporta la scomposizione del costo sinistri totale tra importi pagati e riservati. Nel primo caso, la provincia di Reggio Calabria, considerando come parametri di riferimento il numero e gli importi, segna -5,80% e -2,70% (su una media nazionale di 0,40% e 1,70%). Nel secondo caso e sempre con riferimento a numero e importi, le percentuali fanno registrare 0,10% e 5,80% (su una media nazionale di 1,60% e -0,80%)